La Cgil dichiara lo stato di agitazione nella scuola
Dal prossimo anno scolastico, mancheranno in Lombardia 3998 insegnanti. All'Ufficio scolastico provinciale si stanno decidendo i tagli. 187 i posti in meno tra il personale ATA
La Flg Gcil ha annunciato lo stato di agitazione nel mondo della scuola. La decisione è arrivata gli esuberi decisi dal Ministro Gelmini agli inizi di aprile: 42.102 posti in tutta Italia per ogni ordine e grado di istruzione:
La scure sarà pesante anche in Lombardia dove la Flc Cgil ha calcolato che ci saranno 3.998 insegnanti e 2.082 ATA in meno.
La scure sarà pesante anche in Lombardia dove la Flc Cgil ha calcolato che ci saranno 3.998 insegnanti e 2.082 ATA in meno.
I tagli del personale docente a livello regionale sono così ripartiti: 696 scuola primaria, 2.255 scuola secondaria di primo grado, 1.047 scuola secondaria di secondo grado. A livello provinciale, però, il calcolo è affidato all’Ufficio scolastico provinciale che sta valutando la situazione di tutti gli istituti primari..
Già decisi, denuncia la Flc Cgil, i tagli del personale ATA nella provincia di Varese che riguardano in totale 187 posti in meno: 17 assistenti tecnici, 49 assistenti amministrativi e 121 collaboratori scolastici.
Il sindacato, quindi, lancia l’allarme: «A conferma del fatto che sono soprattutto ragioni di natura economica a guidare gli interventi del governo in materia di istruzione e non un disegno strategico di riforma del sistema scolastico, tagli così consistenti arrivano a fronte di un aumento della popolazione scolastica in Lombardia per il prossimo anno di 11.568 alunni e di una crescita delle richieste delle famiglie del tempo pieno e del tempo prolungato. Con questa situazione i bisogni delle famiglie e l’offerta formativa non potranno essere garantiti».
La FLC -CGIL di Varese chiede:
1. Il pieno accoglimento delle richieste delle famiglie al momento dell’iscrizione dei loro figli ( tempo pieno, tempo prolungato), come peraltro promesso dalla Gelmini.
2. La totale copertura di tutte le cattedre a partire dal 1° settembre, in modo da garantire un regolare inizio del prossimo anno scolastico.
3. L’assunzione a tempo indeterminato dei precari della scuola su tutti i posti vacanti e disponibili.
4. Il ritiro della legge 133 sui tagli e del ddl Aprea.
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