Multa alla “statua vivente”, protesta dei passanti

Ormai tutti abbiamo imparato a conoscere quelle "statute viventi" che si incontrano nelle principali capitali europee. E anche a Milano, in corso Vittorio Emanuele, sono una realtà da tempo. Ma, finora, non erano mai balzate agli onori della cronaca per una multa. Venerdì 10 aprile Leon, 19enne romeno, stava svolgendo come ogni giorno il suo lavoro vestito da imperatore. Verso mezzogiorno si avvicinano dei Vigli Urbani che, nell’ambito di normali controlli, gli chiedono di mostrare loro l’autorizzazione. Tutto in regola, senonchè Leon ha iniziato a lavorare con trenta minuti di anticipo. Scatta quindi la multa: cento euro.
La "statua vivente" è incredula, così come lo è la folla che si è radunata intorno. Inizia qualche battibecco fra i passanti che contestano la decisione di multarlo e i Vigli urbani. La multa però è inattaccabile secondo il regolamento comunale sugli artisti di strada votato nel 2000 e Leon dovrà pagarla.
Questi tipi di controllo sono ormai una realtà a Milano dal gennaio 2009 quando un ordine di servizio del comando dei vigili ha destinato ogni giorno 18 agenti al controllo dei permessi per madonnari, suonatori e uomini statuta. In tre mesi sono stati fatti 3mila accertamenti, ma i verbali staccati sono poco più di trenta.