Nuovi interrogatori mentre Mario Chiesa attende in carcere la decisione del giudice

Si attende per fine settimana una decisione sull’istanza di scarcerazione per Mario Chiesa formalizata negli ultimi giorni dal legale Massimo Dinoia.

L’avvocato, uno dei più noti penalisti milanesi, è in attesa di novità dal tribunale bustese, dove la sua tesi sulla totale estraneità dell’assistito ai fatti contestati in relazione agli smaltimenti illeciti di rifiuti (terre di spazzamento stradale) che la ditta avrebbe compiuto si scontra con quanto ricostruito dal pm Gaglio per la Procura. Importante potrà essere a questo punto anche l’interrogatorio di uno dei tre fratelli titolari dell’azienda, arrestati con Chiesa e quattro autisti (uno dei quali è stato poi scarcerato).

L’uomo in sede di interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, chiedendo però di essere sentito in seguito. Il suo nuovo interrogatorio di fronte al pm dovrebbe aver luogo questo giovedì: anche dal suo esito potrebbe dipendere la posizione di Chiesa, che per il suo avvocato “non c’entra niente” con le illegalità riscontrate, mentre per l’accusa sarebbe a capo di un vero e proprio sistema organizzato, tant’è che fra le ipotesi di reato a suo carico vi è anche quella di associazione a delinquere. Quanto alle condizioni del principale fra gli arrestati dell’inchiesta Rewind, il legale si limita ad una semplice constatazione: «di certo stava meglio prima dell’arresto». A Busto Arsizio per l’interrogatorio Chiesa era giunto direttamente dal centro medico del carcere di San Vittore, dove è tornato per la seconda volta dopo il ben più clamoroso arresto del 1992, all’alba di Tangentopoli, le condanne a 5 anni e 4 mesi complessivi e sei miliardi di lire restituiti all’erario.