Pasqua all’italiana: in calo i prodotti di importazione
La Camera di Commercio di Milano ha confrontato i dati di quest'anno con quelli del 2008
Una Pasqua 2009 in Lombardia che privilegia i prodotti nostrani. Ridotto l’import di carni e cacao dall’estero: -6,3% l’import di capretto (il valore totale è 10,6 milioni di euro) e quasi 121 tonnellate in meno importate nel 2008 (in totale sono 1.360 tonnellate). Aumenta il valore dell’import di agnello (+3,7%, per un valore complessivo di 60,6 milioni di euro), ma è in calo la quantità effettivamente importata (quasi 1.233 tonnellate in meno rispetto al 2007). Lo stesso vale per il cacao (+2,6% il valore dell’import, per un totale di 635 milioni di euro), ma diminuisce in un anno la quantità effettiva, pari a 11mila tonnellate in meno, su un totale di quasi 244mila tonnellate.In generale, nel 2008 importate 1.354 tonnellate in meno di carne e 11mila di cacao.
Aumentano invece i produttori lombardi di cacao (+6,1%), di prodotti di pasticceria e panetteria (+3,5%) e di carni (+3,7%). Soprattutto a Milano, Pavia e Sondrio.
Una Pasqua un po’ meno globale: se il capretto viene dalla Francia (il dato per l’Italia è che l’85,1% dei caprini importati nel 2008 è francese), l’agnello dalla Spagna (26,7%) e il cioccolato dalla Germania (22,5%), le importazioni sono in diminuzione: il cioccolato tedesco dello 0,9%, l’agnello spagnolo del 7,1% e il capretto francese del 5%.
Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat da gennaio a dicembre 2008 a confronto con lo stesso periodo del 2007 e da dati registro imprese anni 2008 e 2007.
Imprese della Pasqua in Lombardia. Più di un produttore di cioccolato su dieci in Italia è lombardo, uno su sette tra quelli di carni e uno su otto per panetteria e pasticceria. In particolare, nella produzione di carni prima Milano con 139 imprese attive (il 19% lombardo, +10,3% in un anno). La tallonano in questo settore Cremona con 114 imprese (15,6%) e Brescia con 87 (11,9%). Nei prodotti di pasticceria e panetteria, dopo Milano, dove si concentra circa un terzo delle imprese (2.319, 32,5%, +6,7% dal 2007), vengono Brescia (15,1%, +3,5%) e Bergamo (13,7%, +1,4%). Nel cacao e cioccolato ancora netta preponderanza di Milano con il 43% dei produttori, seguita da Varese (15,7%) e Cremona (10%).
Milano detiene il primato lombardo anche di imprese del commercio di prodotti di panetteria e pasticceria (848 imprese, +0,4% in un anno) e rappresenta il 60,9% del totale regionale pari a 1.392 imprese attive (di cui 130 a Monza e Brianza, in crescita dell’1,3% rispetto al 2007. Seguono Brescia (126 imprese, 9,1%) e Bergamo (122, 8,8%). Anche per il commercio al dettaglio di carni Milano è prima con 916 imprese (37,5% lombardo, +1,6% in un anno), seguita sempre da Brescia con 414 (16,9%, ) e Bergamo con 313 (12,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese aggiornati al quarto trimestre 2008.
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