Penati a Baranzate: “intervenire subito, grave situazione di illegalità”
Il Presidente della Provincia di Milano si è recato al campo nomadi per chiedere una soluzione ai disagi causati agli abitanti del paese
Roulotte sgarruppate, catapecchie cadenti, ma anche Bmw, Mercedes, ville e "made in Italy" di lusso. È il campo nomadi di Baranzate, o meglio, «ai confini del paese ma nel territorio del comune di Milano“, come dice il vicesindaco.
Un campo dove trovano dimora centinaia di persone, tra le quali decine di bambini. «Il problema è serio, le case abusive costruite all’interno del campo e il numero dei suoi abitanti sono cresciute a dismisura – dice il Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati (nella foto a sinistra), recatosi all’interno del campo per far conoscere la situazione – Ormai è insostenibile, in questo luogo lo stato non è presente, le condizioni sono di assoluto degrado, e la presenza di questa situazione ha ripercussioni sociali su tutto il territorio che vi sta attorno».
Il campo si trova a ridosso dell’autostrada che porta a Milano, si tratta di terreni agricoli dove da oltre 20, dopo averli acquistati, i nomadi hanno costruito le case abusive dove vivono con le loro famiglie.
Case di tutte le specie, ci sono roulotte molto fatiscenti ma anche ville molto fastose, una addirittura ha tre guglie che spiccano su un vialetto dove sono parcheggiate le auto di casa: una Bmw, una Mercedes e due Audi. 
«Cosa aspettano ad intervenire – chiede il Presidente Penati – sono stati dati dei poteri speciali al prefetto Lombardi che è diventato commissario straordinario per l’emergenza rom, ma in cosa consistono questi poteri speciali se non gli permettono di intervenire in situazioni come questa? Quali proposte ha elaborato il commissario?».
«Il campo è sul terreno del comune di Milano – spiega il vicesindaco di Baranzate – ed è sua la responsabilità di agire. Ormai è diventato troppo grande perché il nostro piccolo comune possa fare di più. Noi abbiamo provato a favorire l’integrazione, i bambini del campo vanno nelle nostre scuole, assicuriamo alcuni servizi sociali, ma dopo 20 anni chiediamo che vengano disposte risorse e iniziative serie per risolvere la situazione, chiediamo che venga risolta come il comune di Milano fa con i campi più vicini al centro della città».
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