Gli artigiani e il credito: presente nero, futuro rosa
Condizioni di accesso peggiori dell'anno scorso e forti pressioni per rientrare dai fidi. Ma prevale la fiducia nei confidi, e nel fatto che nei prossimi mesi non sarà necessario rivolgersi alle banche
L’indagine sul rapporto tra gli artigiani e il credito svolta dall’Associazione Artigiani della provincia di Varese mostra tutte le ombre di questi mesi di crisi ma anche la speranza per il futuro. La denuncia dell’oggi da parte delel imprese riguardano condizioni di accesso peggiori dell’anno scorso e forti pressioni per rientrare dai fidi: ma prevale la fiducia nei confidi, e nel fatto che nei prossimi mesi non sarà necessario rivolgersi alle banche.
Il 51% delle imprese varesine intervistate rileva infetti che le condizioni di accesso al credito sono meno favorevoli rispetto ad un anno fa, per il 30,4% sono costanti e solo per il 2,6% risultano più favorevoli (il 16% non sa esprimere un giudizio). La maggior parte degli imprenditori che riscontrano condizioni di accesso al credito meno favorevoli indica come motivazione principale le forti pressioni per il rientro del fido concesso (59,64%) seguita dalle maggiori garanzie richieste (54,38%), dalle limitazioni nell’ammontare dei crediti erogabili (42,10%) e dai tassi più onerosi (26,31%).
Come preannunciato, è notevole nell’indagine la fiducia delle aziende varesine nei confidi: tra le intervistate il 35% partecipa in qualità di socio a consorzi di garanzia fidi (un dato molto più alto della media lombarda, che è del 22%) e, di queste, il 43% ha presentato negli ultimi 12 mesi istanza di accesso al credito attraverso il consorzio di garanzia fidi (in Lombardia siamo al 44%).
Le aziende socie di consorzi fidi che, negli ultimi 12 mesi, hanno presentato un’istanza di accesso al credito tramite confidi segnalano fra i benefici ottenuti: un tasso agevolato (70,6%), una riduzione dei tempi di risposta (35,3%) e l’ammontare del credito concesso (23,5%). In Lombardia, la voce relativa al tasso agevolato si riduce al 60% e vengono rilevati benefici nei costi del finanziamento (31%).
Migliorano, infine, i dati sulle previsioni sulle necessità di credito nei prossimi tre mesi: ben il 46 % degli intervistati non prevede di averne. Tra chi prevede di avere necessità di credito, la motivazione principale indicata è per far fronte a ritardi di pagamento dei clienti (31%) seguita dalla necessità di gestire le attività correnti (32%). La realizzazione di nuovi investimenti viene segnalata solo dal 5,4%.
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