Graglia “è finito il tempo della caduta”

Il presidente di Univa, nell'ultima Giunta dell'associazione che si è svolta alla Liuc, ha sottolineato i primi segni di ripresa: non solo nei mercati mondiali, ma anche nei sentimenti degli imprenditori varesini

Non è ancora il momento di vedere rosa, ma non è più tempo di vedere tutto nero: l’ultima Giunta dell’Unione Industriali di Varese, che si è svolta all’università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, ha tratto questa conclusione dall’analisi dei dati e dei sentimenti sulla delicata situazione economica e occupazionale attuale che è stata al centro del loro dibattito.

Partendo dal dato più drammatico: quello che ha visto le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinaria crescere del 290 per cento da gennaio ad aprile. “Ma si cominciano ad intravedere segnali di arresto della caduta produttiva” ha però evidenziato Michele Graglia (nella foto), Presidente dell’Unione degli Industriali, durante la riunione.

Segnali che si registrano a partire dalle sensazioni degli imprenditori: in provincia di Varese, per esempio, dai primi dati raccolti nella consueta indagine congiunturale di Univa, risulta infatti in aumento la percentuale delle imprese che si attende per i prossimi mesi una situazione di continuità rispetto all’attuale, mentre si riduce sensibilmente quella che prevede un peggioramento. Non è ancora migliorare, ma è un bel sintomo.

Un segnale della capacità di reagire delle imprese varesine, che è rafforzato dalla prova che le imprese stesse stanno cercando in tutti i modi di resistere, ricorrendo il più possibile a chi à loro finanziariamente fiducia: come indicano i dati sull’attività del Confidi, cresciuta nei primi quattro mesi del 2009 dell’80% quanto a numero di richieste di finanziamento garantito e del 112% per volume.
O come indicano i sempre più numerosi tentativi di “sbarco” delle imprese varesine in mercati inesplorati o poco praticati, verso cioè i paesi emergenti del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali.

Tentativi che hanno il conforto dei primi segnali positivi presenti sui mercati internazionali ma anche su quello italiano: come ad esempio la ripresa del mercato dell’auto grazie agli incentivi governativi, e una certa ripresa dei consumi delle famiglie verificatasi ad aprile. O la crescita degli ordini dall’estero, a febbraio aumentati del 3,5%, o la movimentazione dei colli postali e dei container che ha registrato quanto meno un trend di stabilizzazione. Anche il mercato azionario e quello delle materie prime sembra aver fiutato aria di ripresa, mentre In Eurolandia e negli USA la produzione tende a stabilizzarsi dopo i mesi di caduta libera e in Cina l’industria manifatturiera torna a crescere e a trasmettere all’estero impulsi di fiducia. Insomma, il fondo della crisi forse è stato toccato, e ora resta solo da risalire.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2009
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