Legnano è sempre Palio
Si è svolta la consueta competizione equestre che tiene in fibrillazione la città per tutto il corso dell'anno. Miglia le persone accorse per scoprire quale contrada si è aggiudicata la vittoria
La fastosità dei costumi e la minuziosità della ricostruzione storica hanno caratterizzato anche quest’ultima edizione del Palio di Legnano. A fare da sfondo alla manifestazione è stata una domenica soleggiata, una città addobbata da capo ai piedi coi colori delle contrade e l’entusiasmo dei suoi abitanti, che non aveva nulla da invidiare alle tifoserie di una finale di coppa del mondo calcistica.
Ogni contrada ha accolto questo appuntamento, come di consueto, ricoperta dei colori vivaci che le contraddistinguono. Migliaia sono state le persone che hanno invaso le strade delle vie che dal centro portavano allo stadio, lungo le quali ha sfilato il lungo corteo delle contrade. Tutti erano rigorosamente vestiti come quel lontano 29 maggio del 1176, quando la Lega Lombarda sconfisse l’imperatore tedesco Federico I di Svevia e il suo tentativo di restaurare l’autorità imperiale in Italia.
Cavalieri, dame e damigelle, servitori, principi e principesse. E ancora scudieri, ronzini, giocolieri e paggi hanno accompagnato le fasi preparatorie della grande sfida equestre sfilando in direzione dello stadio. Tra di loro anche un principe di un migliaio d’anni più vecchio, Emanuele Filiberto di Savoia, in sfilata non per vincere la croce lobata e i 1176 grammi d’argento come premio alla contrada che si aggiudica il Palio, ma per il seggio da europarlamentare del collegio nord-occidentale per le elezioni europee. Al suo fianco, ma ben attenti a non incrociarsi, il ministro Ignazio La Russa e l’onorevole Ravetto, anche lui candidato alle medesime elezioni.
Tra bandiere, canti e rulli di tamburo il corteo con tutti i cavalli ha quindi proseguito la sua sfilata lungo le vie. Qualche piccola tensione la ha incontrata in piazza del Popolo, dove un gruppo di animalisti ha contestato l’evento all’urlo di “Non abbiamo dimenticato, Balosso sarà vendicato”. Balosso, il cavallo che l’anno scorso è stato abbattuto dopo una brutta caduta qualche giorno prima della gara. La protesta ha fatto infuriare più di un tifoso, creando qualche piccolo scompiglio, subito fermato dalle forze dell’ordine.
Poi il carroccio e tutto il suo seguito ha finalmente raggiunto lo stadio. Al suo interno, in una scenografia mozzafiato, hanno sfilato tutte le contrade e i loro cavalieri. Alla loro testa, a guidare il Carroccio, c’era il più impetuoso di tutti, Alberto Da Giussano, in groppa a un destriero che lo era altrettanto.
Dopo la sfilata c’è stata l’estrazione del supremo magistrato che ha stabilito l’ordine della della sfida equestre e, liberato il campo, è arrivato il momento della partenza. La pista è rimasta ai soli fantini e ai loro cavalli.
Una pista particolare quella che ha accolto l’edizione di quest’anno, non in erba, ma su fondo sabbioso. Il Toubin & Clement, questo il nome del fondo, che permette lo svolgimento più sicura. La sfida tra le diverse contrade si è svolta in tre distinte batterie da 4 cavalli ognuna, e quattro giri di pista (circa 240 metri ognuno) che hanno visto stravincere la contrada Flora con il suo fantino Silvano Mulas. Al termine la consueta invasione di campo dei tifosi, che sono andati a prendere la croce lobata e a portare in trionfo il fantino che li ha portati alla vittoria. La festa è poi proseguita per le vie del centro di Legnano.
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