Milano tra Expo e impulsi razzisti
La provocatoria presa di posizione del sindacato Filt Cgil dopo la proposta di riservare posti ai residenti sui mezzi pubblici avanzata dalla Lega
Ormai siamo abituati ad ogni sorta di incursione e invenzione sul tema del razzismo, certo sempre negato con fastidio, e su un ceto politico che butta una esagerazione per vedere l’effetto che fa.
Perchè non buttare direttamente gli stranieri nel Lambro? Visto l’inquinamento tutto padano del nostro fiume si eviterebbero costi inutili di detenzione o rimpatrio.
Ci permettiamo però di anticipare l’evoluzione della proposta ai tanti settori dei trasporti. Ingressi separati nelle autostrade con telepass gratuiti ai milanesi e obbligo di pagare con monete da 5 centesimi a tutti gli altri. Ovviamente divieto ai non originari della Lombardia di usare la corsia di sorpasso e superare il limite di 50 km orari.
Nelle ferrovie binari, treni e bagni distinti per sesso, razza, provenienza ed età. In caso di posti a sedere completi, ovviamente usati dai lombardi da 3 generazioni, gli altri italiani si potranno sedere in piedi e gli stranieri, con idonee scalette, avranno posto sul tetto del vagone, da dove potranno prendere sole e aria fresca. D’altronde da dove vengono è in uso così e perché essere razzisti e modificare le loro abitudini?
Per dare però pari opportunità i bagagli disguidati e persi saranno solo dei non residenti. Questo per permettere di meglio conoscere la famosa burocrazia aeroportuale meneghina.
Inoltre l’assegnazione degli slot alle compagnie avverrà sulla base di un elenco stilato dai giovani padani. Prima le compagnie padane, poi quelle celtiche. Le altre avranno solo il giorno di partenza senza privilegi di conoscere in anticipo l’orario.
Con queste piccole proposte siamo certi che a Milano non verrà assegnato solo l’Expo, ma anche le prossime Olimpiadi e qui verrà trasferita la sede dell’Onu.
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