«Nessun divieto, invito all’autoregolamentazione»
Secondo Luciano Lista non si tratterebbe di un vero e proprio divieto. Serve a "ricordare" che il parco è di tutti e sul parco pubblico sempre chiuso di via Culin: «L'assessore all'urbanistica sta lavorando per riaprirlo»
La lettera inviataci dal lettore Roberto Blanco ha stimolato la risposta dell’assessore al verde pubblico Luciano Lista che tranquillizza il nostro lettore sulla possibilità di giocare a palla o andare in bicicletta in particolare nel parco pubblico della zona SS Apostoli, a Busto Arsizio. La polemica del lettore riguarda il cartello che è stato posto all’ingresso dello spazio verde nel quale appaiono le icone del divieto di giocare a palla e del divieto di usare la bicicletta. Secondo Luciano Lista il divieto, in realtà, non pregiudica la possibilità di poter giocare ma invita ad una autoregolamentazione da parte dei genitori, da una parte, e degli altri fruitori degli spazi pubblici dall’altra: «Il cartello serve più che altro a questo – spiega l’assessore – non vogliamo vietare di giocare, i bambini hanno diritto a farlo e devono avere spazi adeguati per le loro esigenze. Certo è che l’esuberanza, anche naturale, di alcuni bambini andrebbe contenuta dai genitori stessi. Siccome questo in alcuni casi non avviene abbiamo deciso di mettere quel cartello».
Ma c’è il rischio che i bambini possano essere multati per questa loro "esuberanza"? «Escludo che questo possa succedere – tranquillizza Lista – dato che sul cartello non è indicata la sanzione e quindi non può essere comminata una multa. Ripeto, il cartello è da considerarsi un invito all’autoregolamentazione perchè il parco sia fruibile da tutti. Se un bambino gioca a palla, può farlo, ma nel rispetto delle altre persone». A Busto c’è un altro parco al centro dell’attenzione, quello di via Culin. In questo spazio verde pubblico, nonostante un cartello che ne indica orari di apertura e chiusura, è sempre chiuso e ad uso esclusivo di chi abita nel palazzo accanto, ma non doveva essere pubblico? «Qui c’è un problema burocratico legato ad una questione urbanistica. Il mio collega vice-sindaco Giampiero Reguzzoni se ne sta occupando e la questione è stata sollevata anche in consiglio comunale. Spero che si arrivi presto ad una soluzione e che il parco possa essere aperto al pubblico. Si tratta di un onere di urbanizzazione della ditta che ha costruito lo stabile e deve essere aperto al pubblico». Speriamo.
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