“Popoli e culture”, storie di migrazione e di convivenza
Il concorso s'inserisce nella manifestazione "I colori del mondo": bambini e adulti, italiani e stranieri, gli autori raccontano esperienze personali, speranze e
Tante storie raccontate in prosa e poesia, narrate da bambini e adulti, uomini e donne, italiani e stranieri immigrati: la storia dell’emigrazione dal Sud Italia e la nostalgia dell’Ucraina da parte di una badante, un incontro imprevisto al supermercato, un viaggio clandestino su un barcone, il ricordo dell’India lontana. Sono una trentina le opere premiati o segnalati dalla giuria del concorso internazionale di poesia e narrativa “Popoli e culture”, promosso da Acli Varese, Caritas varesina e Pastorale Migranti di Varese. La premiazione degli autori è stata al centro della terza giornata della manifestazione “I colori del mondo”, in cui s’inserisce il concorso.
La premiazione – ospitata dal teatro dell’oratorio di Masnago – è stata preceduta da “Storie in valigia” di Martin Stigol e Zattera Teatro, un delicato spettacolo teatrale che lega la memoria della storia di famiglia e del Paese d’origine (in questo caso l’Argentina) con le storie, malinconiche o divertenti, di Charlot. Sergio Moriggi di Acli Varese, Giorgio Ruffato di Caritas varesina e don Ernesto Mandelli della Pastorale Migranti hanno premiato i vincitori delle sezioni poesia e narativa. Tutte le poesie e i racconti premiati o segnalati sono stati raccolti in un volumetto edito dalla casa editrice “Il veliero blu” con il contributo di Coop Lombardia. Tra le opere segnalate, anche le poesie dei bambini della scuola primaria “Locatelli” di Varese, la cui insegnate Roberta Lentà ha vinto il primo premio della sezione narrativa. Nelle opere, tante storie diverse raccontate da italiani e stranieri, accomunati spesso dall’esperienza faticosa e insieme arricchente della migrazione, vissuta anche da tanti italiani fino a pochi decenni fa. Forse basterebbe ricordarsi da dove si viene, per saper guardare con più attenzione agli altri, senza pregiudizi, nè facili entusiasmi. Come dice, in semplice rima baciata, la giovanissima Federica Rimoldi: «Perchè se è vero che una strada è la vita, la voglio percorrere con te, in discesa e in salita»
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