Vestiti nella candeggina e botte alla ex moglie, denunciato

Un altro caso di stalking denunciato dalla polizia di stato che ha svelato i retroscena di un pesante caso di molestie

Non solo le botte a far male, ma anche lettere anonime e persecuzioni psicologiche. Addirittura distruzione di beni intimi come i vestiti e gli effetti personali. Una brutta vicenda di stalking, atti persecutori, che un uomo di 40 anni è accusato di aver compiuto ai danni della consorte, di cinque anni più giovane. I due, secondo quanto raccontato dalla polizia di Gallarate, sono sposati, ma in pratica separati di fatto. La coppia ha due figli, di cui uno in età adolescenziale, l’altro più piccolo e vivono a Gallarate. Lui, 40 anni, disoccupato, si sarebbe inventato un pretesto: il tradimento della moglie con un altro uomo. Fatto che non sembra essere accertato ancora dagli inquirenti, anche se da lì, da quella convinzione, ha inizio il tormento per la donna, una trentacinquenne dirigente d’azienda. Lei sporge due denunce per maltrattamenti, e dopo la prima carta bollata l’uomo abbandona il tetto coniugale. Gli inquirenti parlano di un’ossessione che sfocia nelle molestie: aggressioni ai danni della donna, refertate anche da carte di pronto soccorso, atti persecutori di natura fisica e psicologica. Minacce e persecuzioni col solo fine di denigrare la donna e minare tutto ciò che essa faceva.
Addirittura l’uomo si sarebbe procurato un duplicato della serratura dell’appartamento di Gallarate una volta andato via dalla casa dove la coppia viveva, per poi introdurvisi e riempire la vasca da bagno di candeggina, immergervi i vestiti della moglie e renderli inutilizzabili. L’uomo arrivava perfino a far immaginare alla donna, oramai esasperata, che la sua auto era piena di microspie grazie alle quali lui la spiava. Per non parlare di volantini anonimi che distribuiva al vicinato. Alla fine l’ennesimo esposto ha fatto scattare la nuova normativa contro gli atti persecutori, e l’uomo è stato denunciato. La magistratura ha deciso per sottoporlo alla misura del divieto di avvicinarsi alla moglie e ai figli. Dovrà rispondere di fronte al giudice del suo comportamento, nel corso di un propesso penale. La polizia di Gallarate, come previsto dalle normative, ha anche consigliato alla donna di rivolgersi ad un centro di ascolto per ricevere supporto psicologico, centro di Cardano al Campo collegato al Filo Rosa Auser.

Solo due giorni fa, sempre a Varese, un altro caso di maltrattamenti in famiglia che andava avanti da ben 16 anni era sfociato con l’arersto di un uomo proprio grazie all’applicazione delle nuova normativa anti stalking.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2009
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