Lo sguardo sull’arte di Giorgio Lotti
Al Chiosto di Voltorre gli scatti del fotografo dedicate all’arte: dal Teatro alla Scala ai ritratti degli artisti più famosi. In mostra anche gli ultimi lavori on the road
La fotografia è la sua vita. Lo si comprende non solo scorrendo sulla sua biografia i nomi delle prestigiose collaborazioni con giornali e riviste, non solo per il suo enorme archivio fotografico che conta migliaia di scatti, ma soprattutto perché ancora oggi dopo oltre cinquant’anni di lavoro Giorgio Lotti non esce mai di casa senza la sua macchina fotografica.È facile trovarlo in giro per la città, presenza discreta a tutte quelle manifestazioni dove puoi trovare artisti, scrittori, attori, musicisti. C’è ma non si vede, come deve essere un vero fotografo, capace di cogliere l’attimo, la sfumatura, il momento irripetibile.nella sua spontaneità. La forza delle sue fotografie sta proprio in questo, nella sua capacità di far scomparire l’obbiettivo per fotografare il momento più vero. L’artista, per essere più autentico, non deve sapere di essere fotografato, non deve far prevalere il suo narcisismo sulla sua creatività, e questo risultato lo si raggiunge solo con una discrezione, che diventa un fondamentale valore aggiunto alla qualità dello scatto. Quando Giorgio Lotti racconta le diverse esperienze, a volte cercate a volte occasionali, che lo hanno avvicinato agli artisti, percepisci una passione unica, una voglia non ancora esaurita di conoscere e comprendere a fondo cosa può significare un volto, uno studio, uno strumento di lavoro, una tela. Il Chiostro di Voltorre gli dedica una grande e importante mostra “Uno sguardo sull’arte” in corso fino al 27 settembre.
Il suo percorso in questa direzione, partito con una fondamentale esperienza da fotoreporter, è maturata a tal punto che dopo anni di lavoro con gli artisti il suo obbiettivo fotografico diventa capace di fotografare l’arte. Non quella degli altri ma la sua, ovvero le tracce d’arte che si trovano ovunque, su una strada, un muro, una pozza d’acqua. Tracce d’arte che solo un occhio esperto riesce a cogliere. Una maturità artistica che risulta essere la sezione più interessante del percorso espositivo, una sperimentazione che guarda avanti.Tra i numerosi incontri con veri e propri icone dell’arte l’esperienza più forte è stata con Andy Warhol «La tensione provata di fronte a tale genio è stata unica – spiega Giorgio – L’ho incontrato nella sua camera d’albergo a Milano. Mentre era impegnato al telefono ho osservato la sua stanza piena di fiori e subito ho associato la sua famosissima opera Flowers. Da qui l’idea di fare il ritratto in una cascata di fiori. Quando il giorno seguente ha visto la foto è rimasto entusiasta».
L’incontro a cui è più legato porta in nome di Cesar «era una persona squisita, simpatica e cordiale. Parlando del suo lavoro mi ha confessato che la ricerca del suo lavoro nasceva da semplici strisce colorate. Da qui l’idea del ritratto esposto in mostra».
Chiostro di Voltorre
Gavirate (Va)
Dal 26 giugno
al 27 settembre 2009
Orari di apertura
martedì – domenica
10,00 – 13,00
14,00 – 19,00
Per informazioni
+39 0332 731402
info@chiostrodivoltorre.it
www.chiostrodivoltorre.it
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