ATM razzista: il sindacato condanna la Lega
All'indomani della sentenza che giudica discriminatoria la decisione dell'azienda municipalizzata, la Filt Cgil attacca la Lega
Dopo la sentenza del giudice del lavoro, non si smorzano le polemiche attorno al caso del diciottenne marocchino escluso dall’ATM perchè non italiano o cittadino europeo.
La sentenza, che ha dato ragione al ragazzo e ha chiesto all’azienda municipalizzata di togliere la clausola discriminatoria, ha scatenato una serie di reazioni.
Il leghista Matteo Salvini ha ribadito la correttezza della clausola che risale al Regio decreto del 1931 mentre il sindacato della Filt Cgil, in un comunicato, chiede che la stessa norma venga impugnata di fronte alla Corte costituzionale: «La norma del 1931, emanata dallo stato fascista, è superata dalle norme italiane e dell’Unione Europea, oltre a tutte le convenzioni internazionali cui aderisce l’Italia. Si dovrebbe ora impugnare questa legge di fronte alla Corte Costituzionale perché viola la Costituzione e non ha analogie in nessun paese dell’Europa. Non si tratta di dividersi tra chi vuole assumere italiani e chi vuole assumere stranieri nelle aziende di trasporto pubblico.
Tanto meno si può usare la paura del terrorismo, come se questo fenomeno appartenesse agli stranieri, ed in questo caso ad un cittadino di 18 anni che aveva chiesto di lavorare come operaio in una officina. Le dichiarazioni di esponenti della Lega che rivendicano l’essere italiani come requisito per guidare i tram, dopo aver chiesto carrozze e posti separati per gli stranieri, non possono essere considerate alla stregua di cori da stadio. Quante volte dovranno scusarsi per le cose che dicono?
Il loro modello sociale non è la Padania, ma il Sud Africa nell’epoca dell’Apartheid. Non si preoccupano né della sicurezza né del servizio pubblico, che è già allo stato di collasso gestito e , diretto da soli italiani. Si preoccupano che mancano centinaia di autisti solo davanti alla possibilità che vengano assunti stranieri. Quando invece i lavoratori sono costretti a lavorare anche 16 ore al giorno o senza un giorno di riposo per mesi, della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini “ se ne sbattono “ !
Si faccia coraggio e chieda subito il licenziamento alla Sea di tutti i lavoratori stranieri che operano negli aeroporti in piena zona doganale e dentro le stive degli aerei, si espellano tutti i lavoratori stranieri che puliscono le stazioni e i treni, si caccino tutti gli infermieri non italiani.
Nel nostro paese tutti i cittadini e tutti i lavoratori devono avere gli stessi doveri e gli stessi diritti».
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