Grillo alle primarie? “Non ce l’aspettavamo, ma…”

Beppe Grillo lancia la sua candidatura alle primarie del PD, ci si iscrive e manda in fibrillazione i meetup. I gruppi aggregatisi intorno alle sue proposte reagiscono ome un alveare impazzito alla dirompente, provocatoria mossa dello showman-blogger genovese. Sul sito del meetup bustese degli Amici di Beppe Grillo già è avviata una discussione. Ne parliamo con tre degli esponenti del gruppo.
Debora Crespi è elettrizzata. «Un assoluto shock!» dice. «Il nostro blog è impazzito. Non tutti l’hanno presa bene, ma molti sono favorevolissimi. Non me lo aspettavo, come non se lo aspettava nessuno, e non so come interpretarlo. Come provocazione è geniale, certo che se non lo fosse… sarebbe un bel rischio per tutti, per il PD, perhè Beppe potrebbe anche cambiare le carte in tavola per il voto, e per Grillo stesso. Lui ha poche e chiare idee incardinate nei principi della Carta di Firenze, il suo programma è quello». C’è da chiedersi, aggiunge Debora, come un PD "grillesco" gestirebbe le sue articolazioni locali. «Beppe ci stupisce ancora una volta. Certo se poi vince, cosa sarà delle liste civiche "a cinque stelle"?»
«Secondo me è una provocazione» butta lì Ivan Catalano, «per dare una svegliata a un partito che è svuotato di tutto, per costringerlo a prendere posizione anche in materia ambientale, contro il nucleare. Le liste civiche? Andranno avanti, Beppe non ha certo messo in piedi questo movimento per sbandarlo. Io non ho la tessera del PD e non la farò, ma se altri gli daranno la possibilità di accedere alle primarie, be’… lo voterò. Di Pietro ci aveva già provato, e dice che Grillo comunque non lo ammetteranno. Peccato: Beppe alla fine cerca di diffondere il virus del buonsenso».
«Onestamente non ho capito se fa sul serio o è una provocazione» si gratta la testa perplesso Igor Nudo. «Però ho appena saputo che stamattina è andato ad iscriversi al PD… Quindi, se fa sul serio ci sarà da ridere. Certo cercheranno in tutti i modi di impedirgli di accedere, anche con cavilli, come si è fatto per Di Pietro o Pannella. Beppe vuole dare una scossa a questa opposizione, ha intravisto una breccia e intende sfruttarla, del resto dall’altra parte il PDL è un castello inespugnabile».
Da Saronno, Mirco Giammella è doppiamente sorpreso: non aveva ancora saputo dell’ultima uscita del Beppe nazionale. «Non è che pendiamo dalle sue labbra» chiarisce, «noi lavoriamo sul territorio, prima di tutto. Così di primo acchito direi che si tratta di una provocazione. Forse vuole dare una dimostrazione di forza del mezzo Internet, come è riuscito a fare con il sostegno a De Magistris e a Sonia Alfano per le europee».
A Varese Stefano Pozzi è molto scettico. «È una classica provocazione delle sue» argomenta. «Grillo sa bene che alla fine sarà il consiglio del PD a decidere sulla sua candidatura. Vuole creare scompiglio, fare un po’ di sana gazzarra, è nel suo stile. Senza fare falsi moralismi, anche questo è fare notizia». Occupare la scena, insomma. «Poi lui ha sempre detto di non voler fare politica in prima persona…» Vero. Ed è vero, aggiungiamo noi, anche che in base alle sue stesse regole Beppe Grillo non potrebbe mai farsi eleggere in Parlamento. Nulla però vieta che provi a farsi largo all’interno di una struttura di partito.