Lavena il giorno dopo, sindaco e cittadini subito al lavoro
I cittadini pensano alle case invase dall'acqua e dal fango, il Comune ripulisce il letto dei torrenti. "Notte tranquilla, abbiamo tirato un sospiro di sollievo". Entro martedì bisogna presentare le richieste di danni
Il giorno dopo l’improvvisa e violenta esondazione, Lavena si rimbocca le maniche. Il telefono del sindaco Pietro Roncoroni squilla in continuazione. C’è da ripulire le cantine, le strade, il letto dei tre torrenti trasformatisi d’improvviso in fiumi in piena. E c’è anche da documentare i danni, sperando nei risarcimenti e nell’aiuto dello Stato. «La notte è andata bene, i lavori di ripristino hanno tenuto» spiega il primo cittadino, tirando (per ora) un sospiro di sollievo. «Ci siamo concentrati prima di tutto sul letto dei torrenti, invaso da rami e detriti di ogni genere, portati fin qui nel fondovalle dai corsi d’acqua». Altri lavori urgenti sono stati fatti per ripulire il sistema fognario: ieri la violenta grandinata ha strappato rami e foglie, ostruendo i tombini e i condotti, che non hanno poi assorbito le eccezionali precipitazioni. «I costi per il Comune saranno ingenti. Ma in questo momento siamo vicini a chi subito dei danni, alle persone che hanno visto invase dall’acqua le cantine, i garage, le taverne, con danni ingenti». Fino a martedì 21 luglio alle 13 c’è la possibilità di presentare in Comune le dichiarazioni in carta semplice dei danni subiti, con allegata documentazione fotografica
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