Le ghiacciaie di Cazzago Brabbia si trasformano in luoghi d’arte
Per il secondo anno al Festival Castelli di Lago è allestita una mostra interattiva, affidata alle mani di Donatella Mora e Cristian Bolis. Nei commenti e nella galleria fotografica spazio ai visitatori
Le ghiacciaie di Cazzago Brabbia si trasformano in luoghi d’arte. Per il secondo anno consecutivo al Festival Castelli di Lago è stata allestita una mostra interattiva, affidata alle sapienti mani di Donatella Mora e Cristian Bolis. È “Cunsért”, la conservazione, promosso all’interno del progetto Être della Residenza teatrale “i Giazér”. Il lavoro dell’acqua sui legni depositati dal Fiume Toce nel lago Maggiore, trasformati in esseri inanimati, ma che ricordano animali, cose, oggetti delle più varie forme e misure.
Nella prima delle tre ghiacciaie sono esposte una ventina di curiose creazioni: pesci dai denti aguzzi si
affiancano a piccole creature dalle sembianze antropomorfe e a buffi e improbabili animali che Donatella Mora ha fantasiosamente realizzato assemblando tra loro i legni levigati dal fiume Toce. Una mostra da visitare di notte, con la luce delle torce, in cui l’opposizione di luci ed ombre rende ancora più sorprendente la scoperta di legni contorti, nodosi o lisci, dalle cromie più diverse che prendono magicamente vita. Nella seconda ghiacciaia le opere si animano nel filmato curato da Cristian Bolis, in cui un accurato studio di metamorfosi e ricomposizioni dà origine a nuove apparizioni che si confondono coi sassi dell’antico muro su cui sono proiettate. Qui, in un luogo nato alla fine del XVIII secolo e deputato alla conservazione del pesce, il visitatore viene invitato a lasciare una propria riflessione su ciò che vorrebbe custodire, una sorta di desiderio da esprimersi su un elicotterino di carta che verrà poi lanciato sul fondo della ghiacciaia a cui sarà affidato: tutti i messaggi saranno raccolti nei commenti di questo articolo e alla fine del Festival saranno messi in scena dagli attori di Castelli di Lago guidato da Chicco Colombo.

L’ultima tappa è un invito all’immaginazione e alla creatività: il vivitatore si trasforma in artista attraverso un gioco-installazione con i legni delle ultime “buzze” (piogge) di giugno del Lago Maggiore. Nel mucchio di legni di varie forme ognuno potrà sceglierne uno e farsi fotografare con la sua creazione che prenderà forma attraverso l’immaginazione. Le fotografie saranno raccolte in una galleria fotografica in progress su VareseNews che fino alla fine del Festival farà da vetrina per i lavori degli artisti-spettatori della manifestazione.
La mostra sarà visitabile alle Ghiacciaie di Cazzago Brabbia dal 3 al 19 luglio tutti i giorni dalle 20.30 alle 23. Il 19 luglio alle 21.30 ci sarà la performance finale.
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