“Palestrina”, la via Gluk di Banfi

Dopo “Il capanno”, semifinalista al Campiello 2007, una storia del varesotto d'antan, fra monellate di strada e tv in bianco e nero

E’ in libreria il nuovo romanzo di Carlo Banfi, “La via Palestrina”, edito da Marna (Barzago – Lecco). Dopo “Il capanno”, semifinalista al Campiello 2007, racconto che ci ha portato sulle colline dell’Alto Verbano ai confini col Canton Ticino, ora la vicenda ci svela il mondo contadino di un paese dell’Alta Pianura Padana che negli anni ’50 vedeva avvicinarsi il travolgente ritmo dell’industria e dei consumi.
Protagonisti sono i monelli della via Palestrina che assaporano fino in fondo passatempi e tradizioni di una realtà poi quasi scomparsa. I ritmi sono quelli dell’osteria, col gioco delle carte, il bicchiere di vino, la televisione con Carosello, il Musichiere, Lascia o raddoppia, il Festival di San Remo… Poi c’era la macchinetta mangiasoldi, la morra e qualche lite che incendiava gli animi… In strada, sui fienili, nei cortili i monelli si incontravano, giocavano, osservavano: il vecchio contadino sul carretto trainato dall’asino, l’arrotino, un’automobile…
All’oratorio ci si trovava per divertirsi e per sentire una parola diversa. Si leggeva il Tex o si sfogliava il “Grand Hotel”; ma “La Domenica del Corriere” era quella che incuriosiva di più, esposta all’edicola, dove ci si fermava a curiosare mentre si andava a scuola.
Ad attrarre maggiormente il lettore sono le monellerie e le braverie di quegli scapestrati che difficilmente erano in casa nelle ore libere. Riti come il falò, la mietitura, la raccolta delle pannocchie… si caricano di storie e di significati.
Quello descritto però è un mondo al tramonto, persone e luoghi si trasformano, scompaiono inghiottiti da una nuova frenesia: è un’altra realtà quella che si delinea o è l’infanzia che dopo i dieci-undici anni si concludeva e si veniva proiettati nel mondo degli adulti?
Il libro è indirizzato ai ragazzi e agli adolescenti, ma alle persone di una certa età non dispiacerà rivedere come si viveva e cosa si sognava in quegli anni ’50 in una via che prendeva nome di Palestrina.
In libreria: Carlo Banfi, “La via Palestrina” – Marna (Barzago – Lecco)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Luglio 2009
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