Tasse scontate all’Insubria, ma non per gli specializzandi

400 euro in più nelle rate di oltre 300 medici in formazione specialistica. Lo spiega in una lettera l'A.Sp.In, l'associazione che li rappresenta

L’Università dell’Insubria ha annunciato uno sconto sulle tasse degli studenti universitari. Ma non tutti i bollettini sono destinati a diventare meno salati. Lo comunica A.Sp.In, l’associazione degli specializzandi dell’Insubria, che in una lettera a VareseNews presenta la situazione per i medici in formazione specialistica che rappresenta:  «A fronte di una riduzione delle tasse universitarie – scrivono gli specializzandi – sulla reale ed effettiva entità della quale si potrebbe discutere a lungo, il nostro Ateneo, nella medesima delibera e senza informare minimamente i diretti interessati, aumentava di 400 euro le tasse ad oltre 300 medici in formazione specialistica. Va segnalato inoltre il trend in continua ascesa dell’importo delle tasse di iscrizione alle Scuole di Specializzazione negli ultimi tre anni, che ha visto un aumento di 200 euro per l’anno 2007/2008, di altri 200 euro per l’anno 2008/2009 e, infine, di 400 euro per l’anno in corso, con un incremento complessivo pari a circa il 66% dal 2006 a oggi. Come se non bastasse, tutto ciò è avvenuto attraverso la delibera di organi universitari che, oltre a non prevedere al loro interno alcuna rappresentanza dei Medici in formazione specialistica, mai hanno preso in considerazione l’opportunità di inserire in tali organi rappresentanti dei Medici specializzandi nonostante richieste avanzate ufficialmente e in più occasioni sia al Magnifico Rettore sia agli stessi organi accademici».


Anche lo scorso autunno, continuano i rappresentanti degli specializzandi «i medici neospecialisti si erano visti sottrarre gli emolumenti relativi alle loro due ultime mensilità, ancora una volta senza alcun preavviso e per una frettolosa quanto erronea applicazione di una circolare INPS da parte della nostra Università, ricevendo 134 euro di stipendio in busta paga nel mese di settembre e poco meno di 600 euro per il mese di ottobre. L’amarezza che traspare da queste poche righe, mossa dalle parole lette negli ultimi giorni sulla stampa locale, deriva dalla ormai acquisita consapevolezza del fatto che il dialogo ricercato per anni e il minimo rapporto che pensavamo di essere faticosamente riusciti a costruire con la nostra Università e ancor più con la sua Amministrazione, in realtà, sono e restano una chimera se, per l’ennesima volta, decisioni che ci riguardano direttamente vengono sottaciute ai diretti interessati, informati a cose fatte ed esclusi a priori da ogni ipotetica dialettica, a prescindere dalle implicazioni strettamente economiche che a questo punto assumono carattere secondario».


«Si coglie infine l’occasione – conclude l’A.Sp.In – per ringraziare l’Amplissimo Preside Prof. Paolo Cherubino e alcuni membri del Senato Accademico per la capacità di ascolto e la disponibilità che ci sono invece state ripetutamente negate da amministrativi con i quali ad oggi non è ancora stato possibile un confronto propositivo».

 

 

 

 


 

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Pubblicato il 08 Luglio 2009
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