L’ira di Tesoro: «Al Calciomercato non si comprano gli attributi»
Secondo il presidente la sconfitta di oggi non è riconducibile alla campagna acquisti ma alla mancanza di carattere dei giocatori. D'accordo mister Manari: «Questa non è la mia squadra»
Antonio Tesoro e Beppe Manari si sono presentati insieme nella sala stampa dello Speroni per le interviste di rito. L’ira di Tesoro dopo la prestazione della sua squadra è evidente e a chi gli chiede se non è il caso di sfruttare gli ultimi giorni di calciomercato per rafforzare la difesa risponde secco: «Oggi non sono mancati i difensori ma le palle – ha detto Tesoro usando un’espressione colorita – e al calciomercato gli attributi non li vende nessuno. Abbiamo Lombardi e Ungaro che non sono ancora in squadra, ci sono problemi con i transfer e se andiamo avanti così dovrò aspettare l’anno prossimo per impiegarli». Per il presidente la squadra non ha dimostrato un minimo di carattere: «Non si può giocare così – ha attaccato Tesoro – Se qualcuno si crede un fenomeno ha sbagliato. Abbiamo avuto problemi in difesa come a Mantova ma questa volta è stato peggio. Sono preoccupato e credo che ci sia bisogno di tirare fuori la personalità. Contro l’ Alessandria voglio vedere la squadra giocare con il sangue negli occhi. Se hai paura non c’è questione tecnica che tenga. Stiamo cercando di costruire una famiglia col sorriso sulle labbra ma in campo non ci devono essere sorrisi. Non abbiamo visto una giocata di quelle provate. Servono tante correzioni e forse meno sorrisi anche perchè al 5 di ogni mese lo stipendio viene regolarmente versato». Infine, tornando sul calciomercato, si toglie un sassolino dalle scarpe: «Giocare al 23 agosto col calciomercato aperto è sbagliato, una vera assurdità».
Mister Manari è allibito: «Un approccio del genere alla prima di campionato nessuno se l’aspettava. La responsabilità me la prendo io. Lavoreremo di più sulla testa ma è incredibile che alla prima di campionato, quando dovresti esordire davanti al tuo pubblico, giochi così». Il mister non si aspettava di certo una prestazione così deludente dai suoi: «Nessun sentore prima di questa partita. È vero, in difesa avevamo ragazzi giovani che devono imparare tanto e mancano di personalità. Serafini l’ho inserito proprio per questo motivo: era in un ruolo neanche suo. Ha funzionato per una quindicina di minuti nel secondo tempo poi tutto come prima. Le puoi provare tutte ma non era partita. Sono mancati anche i passaggi semplici: non si può aver paura di toccare il pallone. Questa squadra è apparsa slegata e senza centrocampo. Non è la squadra che voglio io e da martedì si ricomincerà a lavorare sulla testa di questi ragazzi, serve un cambio di marcia».
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