Mondiali, oro per Lenzi, Luini centra il bronzo

La spedizione varesina ai mondiali di canottaggio di Poznan si conclude a suon di medaglie grazie ai pesi leggeri Andrea Lenzi ed Elia Luini, rispettivamente timoniere dell’otto e componente del doppio. Lenzi ha timonato la sua barca, su cui c’era anche l’ex alfiere di Gavirate Jiri Vlcek, alla medaglia d’oro mentre Luini, insieme a Marcello Miani, ha conquistato un bronzo che arricchisce la sua già impressionante bacheca.

LUINI, MALEDETTA PARTENZA – A rovinare i piani di Luini e Miani, che in semifinale avevano colto il miglior tempo, è stata la partenza dettata dalla Francia su ritmi vertiginosi. Gli azzurri hanno faticato nei primi 500 metri percorsi dai transalpini a palla di cannone, seguiti dai favoriti neozelandesi. La progressione dell’Italia è iniziata intorno ai 1000 metri con il sorpasso sul Canada che valeva la terza posizione mentre davanti gli All Blacks Uru e Taylor hanno agganciato la Francia. Da quel punto in avanti il podio non ha subito alterazioni: Luini e Miani hanno portato l’attacco ad Azou e Dufur ma nel finale i francesi non hanno perso terreno. All’arrivo Nuova Zelanda nettamente davanti a tutti con uno strepitoso 6’10"62, con Francia e Italia a chiudere il podio. Un risultato comunque positivo per Luini e Miani, beffati alle Olimpiadi quando giunsero quarti e capaci di tornare tra i migliori (da Eton 2006 non salivano sul podio) in una specialità dove la concorrenza è altissima.

LENZI, DOMINIO E FESTA – Sarà pure una barca non olimpica, ma la vittoria dell’otto pesi leggeri rappresenta comunque un risultato maiuscolo per questa barca che da anni vede tra i protagonisti Andrea Lenzi, il "Pozzecco del canottaggio" che timona e detta i ritmi agli otto compagni di voga (Scala, Riccardi, La Padula, Goretti, Ceccatelli, Gallo, Vlcek e Mascarenhas). La barca azzurra ha disputato una gara brillante e sempre in testa su ritmi che alla lunga hanno schiantato la resistenza dell’Olanda che aveva vinto a Lucerna. I tulipani hanno portato l’ultimo attacco dopo metà gara ma l’Italia è apparsa troppo forte e ha stroncato gli avversari, poi superati anche dagli Usa per la medaglia d’oro.

PIAZZAMENTO PER RIPARTIRE – Si è chiusa invece al sesto posto l’avventura mondiale di Pierpaolo Frattini, varesino e punta di forza dell’otto senior. L’ammiraglia italiana che solo un anno fa sembrava abbandonata a se stessa è riuscita a qualificarsi per questa finale chiudendo in sesta e ultima posizione. Un risultato comunque positivo considerando anche la caratura di alcuni equipaggi (Usa e Australia su tutti) rimasti esclusi dalla lotta per le medaglie.

ADAPTIVE D’ARGENTO – Le finali di Poznan sono iniziate al sabato con le regate dell’adaptive rowing, ormai integrato perfettamente nel programma iridato dei normodotati. Da questa specialità sono arrivati due argenti a forte connotazione varesina e gaviratese, vinti dal quattro con disabilità fisica e dal quattro con leggera disabilità intellettiva. I primi (Saccocci, Bozzato, Agoletto, Protopapa, tim. Franzetti), campioni paralimpici in carica, si sono dovuti arrendere solo agli eterni rivali inglesi, i secondi (Tieghi, Borsani, Dal Verme, Indelicato, tim. Di Battista) all’esordio assoluto hanno centrato un podio alle spalle di Hong Kong. Quarto posto beffardo (per poco più di 1") infine per il doppio di Stefania Toscano.