La Cimberio si butta su un talento bulgaro
Il giovane Hristo Zahariev aggregato a Galanda e compagni per un mese. Coach Cavicchi ce lo presenta: «Esterno fisico, protagonista con le giovanili: ricorda Aradori»
Se domani – mercoledì – al PalaWhirlpool sarà il giorno di Michel Morandais in arrivo da Guadalupe per prendere posto sul telaio della nuova Cimberio, oggi la novità è quella di un giovane prospetto arrivato in città con la speranza di restare.
Primo giorno di lavoro infatti per il giovane Hristo Zahariev, 19 anni e 1,98 di altezza, che rimarrà a Varese per un mese durante il quale si allenerà in pianta stabile con la prima squadra, in modo da permettere a Pillastrini e soci di valutarlo sia dal punto di vista tecnico sia tattico.
Zahariev (foto da Facebook) è da tempo sul taccuino dell’allenatore biancorosso e del suo vice, Daniele Cavicchi, che ritrae così il ragazzo nato a Sofia. «Hristo è un esterno puro e fisico: può stare in campo sia nel ruolo di guardia sia di ala piccola e fa dell’uno contro uno la sua arma migliore, anche perché ha un ottimo controllo del corpo in entrata verso canestro. Poi, almeno contro i pari età, ha mostrato di avere anche un tiro affidabile; diciamo che per fare un paragone con un giocatore italiano possiamo dire che è simile a Pietro Aradori». Cavicchi lo ha visto più volte dal vivo nelle manifestazioni internazionali di categoria: «L’ultima "sbirciata" però risale all’estate 2008, quindi negli ultimi dodici mesi potrebbe aver variato qualche caratteristica» avverte il giovane tecnico bolognese. «Di certo è da anni un prospetto di buona levatura che raccoglie buone statistiche negli europei giovanili. Nel 2007 per esempio giocò contro l’Italia under 18 allenata da Pillastrini e segnò ben 38 punti, giocando addirittura da ala forte per decisione del suo allenatore». E chiuse la rassegna da secondo miglior marcatore alle spalle del greco Koufos, con 23,2 punti di media.
Ora per Zahariev c’è la possibilità di allenarsi con una formazione di A1 italiana, quindi di fare la prima esperienza seria in un ambiente professionistico. «È un bene poterlo valutare di persona: noi come sempre seguiamo i giocatori attraverso i tabellini e i racconti di agenti e addetti ai lavori, ma avere un ragazzo con queste referenze a disposizione in palestra è senz’altro un’occasione da sfruttare».
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