Oncologia a Varese: tante associazioni, una sola missione
Nel varesotto sono quasi 20 le associazioni impegnate nella lotta al tumore, mentre qualcuno sogna di creare una rete
Sono quasi 20 le associazioni di volontariato in ambito oncologico attive nella provincia di Varese.
Molte di queste sono costituite da sedi locali della LILCT (Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori), ma ci sono anche associazioni storiche come Varese Con Te (per la cura dei malati terminali), Andos e Andos Insubria (associazione nazionale donne operate al seno), Predica Varese (per la diagnosi precoce del cancro), Caos (Centro ascolto operate al seno), il Comitato Stefano Verri (per lo studio e la cura della leucemia), la Fondazione Giacomo Ascoli (per i bambini affetti da malattie emato-oncologiche), Varese per l’Oncologia (che si concentra sulla raccolta fondi), il Gruppo di Ricerca Renato Uccella (focalizzato sul cancro alla prostata) e la Fondazione Orrigoni (che raccoglie fondi per il Besta).
Questi dati, elaborati grazie all’aiuto delle banche dati del Cesvov, descrivono una provincia molto attenta a questa tematica, con la quale purtroppo tutti potremmo avere a che fare. «Un numero così alto di associazioni è una forte ricchezza per il territorio, segno di una particolare attenzione a questo tema», ci spiega il direttore provinciale del Cesvov Maurizio Ampollini.
Il gran numero di associazioni, che si interessano alla malattia in ambiti molto specializzati, dalla prevenzione all’assistenza, è quindi un patrimonio, nonostante il rischio di qualche "effetto collaterale". A dirlo è lo stesso Ampollini: «In passato c’è stato qualche piccolo problema legato alla mancanza di comunicazione, ma ora la cosa si sta risolvendo».
Per coordinare le tante associazioni che si occupano della lotta ai tumori, a livello nazionale esiste quelle che viene spesso soprannominata "l’associazione delle associazioni", cioè la Favo. Proprio in questi mesi, a livello provinciale, sta emergendo l’ipotesi di formalizzare una rete delle associazioni oncologiche sempre più solida.
A credere molto in questo progetto è anche Adele Patrini di Caos, che proprio oggi ha lanciato un appello alle altre associazioni attraverso VareseNews. «In ambito oncologico le associazioni di volontariato sono anche movimento di opinione: possono influenzare le politiche e raccolgono risorse economiche. In questi casi un coro è sempre meglio di una voce sola». Per non dimenticare poi che se le associazioni sono tante, il malato è una persona: «In questi giorni stiamo facendo curare in Italia un bambino di S. Domingo», racconta Patrini, «Nel suo caso sono coinvolte bene quattro associazioni: Caos, Lilct, Fondazione Ascoli e Sarepta. Qui il coordinamento è stato prezioso e fondamentale».
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