Cinque morti e 103 feriti gravi: il bollettino delle giovani vittime sul lavoro

Giovani, al primo impiego, nel primo mese di lavoro. È questa la vittima "media" registrata dall’Inail anche in provincia di Varese. La fotografia fornita  dalla dottoressa Ornella Raccagni, direttore provinciale dell’Istituto nazionale degli Infortuni sul lavoro, in occasione del convegno sulla cultura della prevenzione nelle scuole, descrive una situazione che, pur in via di miglioramento, richiede maggiori sforzi e impegno sul fronte dello sviluppo della cultura della prevenzione.

Nel triennio 2006-2009, gli indennizzati in provincia sono stati oltre 310.000 ( 107.671 nel 2006; 105.334 nel 2007 e 97.734 nel 2008). Fino all’aprile di quest’anno, agli uffici provinciali sono giunte denunce di 5 incidenti mortali sul lavoro nella fascia 18-34 anni ( 4 uomini e una donna) e di 103 inabilità permanenti sempre riferiti alla fascia più "inesperta" ( 91 maschi e 12 femmine).

I settori a rischio sono sempre quelli delle costruzioni e attività immobiliari ma anche i trasporti: 17 sono stati gli incidenti gravi nel campo dell’edilizia nella fascia 18-34 dove un caso mortale si è registrato tra i 35 e i 49 anni; nel settore trasporti,  14 giovani ( 18-34) hanno riportato inabilità permanenti mentre un lavoratore è morto.  Numeri preoccupanti, comunque, si registrano anche nel settore della lavorazione dei metalli che ha avuto 10 incidenti inabilitanti tra i lavoratori più giovani, e in quello del commercio con 7 vittime gravi.

Grande preoccupazione è stata espressa dalla dottoressa Cristina Zambon, funzionario della Provincia e che si occupa di formazione professionale e apprendistato, per i numeri snocciolati proprio nel campo dell’apprendistato professionalizzante: quest’anno le vittime che hanno riportato inabilità permanenti, sono state 6, tre delle quali nel campo manifatturiero.