Delitto di Borsano: restano in carcere gli accusati

Il Gip ha accolto la richiesta del sostituto procuratore per i gravi indizi di colpevolezza, pericolo di fuga e reiterazione del reato. Eseguita l'autopsia sul corpo di Giuseppe Sporchia

E’ stata confermata dal giudice per le indagini preliminari Luca Labianca la richiesta del sostituto procuratore Silvia Isidori di custodia cautelare in carcere per i tre arrestati accusati di aver ucciso a bastonate Giuseppe Sporchia e per aver tentato di uccidere la moglie Bambina Berra in una villetta di Borsano, quartiere di Busto Arsizio, la sera di domenica scorsa. Cristian Palatella, la madre Daniela Craici e l’inseparabile amico di Palatella, Luca Modena , resteranno nelle rispettive celle a Busto Arsizio e a Monza. L’ordinanza convalida il fermo si basa sui gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre, sul pericolo di reiterazione del reato, sul pericolo di fuga e per il fatto che Bambina Berra, nei primi momenti di lucidità, ha descritto su dei fogli chi ha ucciso suo marito e tentato di uccidere lei. Non cambia nemmeno la posizione di Luca Modena (nella foto mentre esce dalla caserma dei Carabinieri) che la Berra ha descritto in un particolare fondamentale per il riconoscimento, per il fatto che aveva la testa rasata. Nonostante i miglioramenti, però, Bambina Berra non è stata giudicata in grado di rispondere alle domande degli inquirenti dai medici che l’hanno in cura all’ospedale di Busto Arsizio.

Dei tre solo Luca Modena ha già incontrato il suo legale Francesca Cramis che l’ha definito «frastornato, come se fosse finito in qualcosa più grande di lui» mentre Roberto Donetti, legale di madre e figlio, incontrerà i due a partire da lunedì. «Solo allora potremo stabilire quale sarà la strategia difensiva» – ha detto il legale. Nel frattempo è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Giuseppe Sporchia, in tempo per consentire di effettuare i funerali che si svolgeranno domani a Turbigo, ma per i risultati sull’arma del delitto usata dagli assassini, bisognerà attendere 60 giorni.


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Pubblicato il 02 Ottobre 2009
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