“Due assessori in meno”: Giunta “a geometrie variabili”?

Dopo le dimissioni di Franco Girola la Lega, accontentata con la gestione della patrimoniale Agesp Servizi, non sente il bisogno di rimpiazzarlo; in cambio gradirebbe il "taglio" di altri due assessori (naturalmente non suoi)

Busto Arsizio e le buche: dalle strade alla Giunta, un problema annoso. Continuano le lamentele dei cittadini, che dal Comune forse si attendono anche quello che non può fare, impegnato com’è in un mix di cambiamenti strutturali, rese dei conti e bracci di ferro interni.
Sulle vie De Curtis, Camillo Tosi e Solbiate Olona di Sant’Anna a rivolgere un’interrogazione rivolta alla commissione lavori pubblici, presieduta da Giuseppe Angelucci (PdL), è la consigliera comunale del PD Erica D’Adda. Condizioni precarie per una zona di edificazione recente. Dall’aprile scorso è infatti giacente una petizione con ben 235 firme che chiedeva la riasfaltatura delle strade. Nè le pioggie dei mesi seguenti hanno giovato allo stato delle vie.
È solo un esempio, uno dei tanti. Per i residenti è una grana cronica, ma nel frattempo Palazzo Gilardoni è senza assessore, dopo le dimissioni di Franco Girola. Ciononostante la commissione, con o senza un assessore ad hoc – la delega per ora se l’è presa il sindaco Farioli – si dovrà riunire: sul piatto anche il piano delle opere. 

Ora la gestione delle strade è passato in capo ad Agesp Servizi, ossia a Paola Reguzzoni che ne è l’ad: anche per questo non sembra che la nomina di un altro assessore al posto di Girola sia nei programmi. L’assessore è stato a lungo il parafulmine di tutto ciò che non andava (e non è poco) nella gestione delle strade. Solo il tempo potrà dire se il problema era la persona, come sostengono suoi detrattori anche interni al partito di provenienza (la Lega), o non piuttosto il sistema. La Lega ritiene non necessaria la sostituzione, avendola già di fatto effettuata, anche se tecnicamente Pola Reguzzoni non è un assessore. Per non esigere di nuovo il posto vacante di Girola, però, il Carroccio vorrebbe che si riducano dai dieci che erano a sette gli assessori. Il che implica il "siluramento" di altri due elementi della maggioranza, "ovviamente" non leghisti.
Non è che ci sia esattamente la fila per sacrificarsi alle volontà di via Culin. La questione, spinosa, è con ogni probabilità destinata a trascinarsi a lungo. Se il sindaco Farioli ci ha messo un anno e mezzo a realizzare un rimpasto di Giunta (lo si chiami come si vuole, ma quello resta) facendovi rientrare chi non poteva più amministrare oltre in Agesp e immettendovi un giovane docente di economia (Giovanni Paolo Crespi) e un uomo di sua fiducia (Fazio), è immaginabile come l’idea di "tagliarla", la Giunta, sia ancora più delicata. L’operazione inoltre renderebbe ancora più forte percentualmente il Carroccio, il quale dalle scorse elezioni politiche ha picchiato i pugni sul tavolo per ottenere ciò che voleva – almeno la corrente "reguzzoniana". Accontentate le richieste, dimessosi l’assessore Girola ormai senza più nulla da amministrare, con una dimostrazione di "mal di pancia" in casa Lega che ha causato profonda irritazione alla segreteria cittadina, resta la spina di una Giunta… "dispari". Che poi un taglio di un altro paio di assessori torni comodo, permettendo di recuperare risorse tali da poter fare qualche passettino indietro su qualche razionalizzazione poco gradita, o per qualche piccola opera rimasta nel cassetto, è vero. Ma quando si tratta di poltrone, si sa, le forbici sono generalmente spuntate. E l’ombra del compromesso, e di un nuovo rimpasto, si allungano già su Palazzo Gilardoni.

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Pubblicato il 29 Ottobre 2009
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