E’ nato il Giro 2010: tanta montagna, niente Varesotto
La corsa rosa presentata a Milano: si parte da Amsterdam, si arriva a Verona dopo un tracciato duro. Garzelli: "Ci sarò per fare bene". Basso: "Difficile, ma mi piace"
Da Amsterdam a Verona, passando per tante grandi montagne ma senza attraversare il Varesotto né la città di Milano. Il Giro d’Italia 2010 è nato oggi nel capoluogo lombardo (nello stesso studio del programma X-Factor, forse un segnale inconscio della necessità che ha il ciclismo azzurro di trovare nuovi talenti) e ha confermato le voci che si rincorrevano nei giorni scorsi per quanto riguarda il percorso.
Fa scalpore anzitutto l’assenza di Milano, il cuore storico del Giro, che dopo aver ceduto a Roma l’onore dell’ultima tappa nell’edizione del Centenario lascia l’arrivo 2010 all’Arena di Verona, laddove Francesco Moser scrisse il proprio capolavoro rosa (vittoria nella crono e sorpasso a Fignon in classifica) nel lontano 1984.
Ma a caratterizzare la prossima edizione del Giro saranno soprattutto le montagne previste lungo il tracciato di 3.418 chilometri da percorrere tra l’8 e il 30 maggio. Se la prima parte del percorso non presenta grossi problemi sotto il profilo altimetrico (ma attenzione per esempio alla cronosquadre di Cuneo a ritorno dall’Olanda), con il Terminillo (8a tappa) inizieranno le danze in vetta. L’antipasto laziale sarà seguito da un menù ricchissimo a partire dalla 15a frazione, quella con il duro arrivo allo Zoncolan. E il giorno dopo si andrà a Plan de Corones con una cronometro individuale breve ma molto dura. Ma forse è la tappa numero 19 quella che scalda di più gli appassionati: da Brescia all’Aprica passando per il Santa Cristina e soprattutto il Mortirolo, la montagna di Pantani su cui anche Ivan Basso regalò un capolavoro nel 2006. La Cima Coppi sarà ancora una volta il passo del Gavia con i suoi 2.618 metri da superare nella penultima tappa, con arrivo a Ponte di Legno-Tonale.
Tra i passaggi da segnalare, quello del 19 maggio, quando la carovana arriverà a L’Aquila, come aveva invitato a fare il Presidente della Repubblica Napolitano in occasione della premiazione di quest’anno, e quello del 28 quando a Brescia verranno ricordate le vittime di Piazza della Loggia.
Tra i presenti in sala anche Stefano Garzelli, maglia verde nel 2009: "Voglio essere protagonista come nell’ultima edizione, per me e per la squadra. Sarà uno degli ultimi, vista la mia carta d’identità, ma anche per questo voglio esserci ed onorarlo nel migliore dei modi".
Il giudizio di Ivan Basso è invece arrivato con un video, visto che il cassanese è in Giappone dove domenica è impegnato nella Japan Cup: "Su un tracciato così non puoi mai sbagliare; la seconda parte è ricca di salite e diventa durissimo, ma anche all’inizio bisogna fare attenzione. Va programmato bene ma mi piace e credo che con la nostra squadra potremo fare bene".
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