Amsc perde Casorate Sempione: dal 1 gennaio il servizio idrico passa al Comune
L'amministrazione comunale guidata da Giuseppina Quadrio ha risolto il contratto con la società multiservizi gallaratese per inadempienze contrattuali
«Amsc S.p.A. informa i cittadini del Comune di Casorate Sempione che l’amministrazione comunale ha deliberato di riprendere la gestione diretta del civico acquedotto a far data dal 1°
gennaio 2010. Da questa data, pertanto, Amsc S.p.A., cesserà ogni attività di gestione del servizio idrico. I cittadini di Casorate, per ogni necessità, dovranno rivolgersi agli Uffici Comunali. Amsc ritiene di aver messo a disposizione della cittadinanza le sue competenze e di aver svolto il servizio nell’interesse dei cittadini con impegno professionale». Con questo scarno comunicato la società multi servizi partecipata dal Comune di Gallarate ufficializza quel che era nell’aria da tempo: Casorate Sempione, Comune confinante con Gallarate e guidato da Giuseppina Quadrio, ha deciso di svoltare e abbandonare Amsc per tornare a gestire il servizio idrico direttamente. Una decisione maturata nel tempo: i primi screzi tra l’amministrazione casoratese e la dirigenza della società presieduta da Nino Caianiello si ebbero nel 2005, appena eletta la nuova giunta. Amsc gestisce il servizio a Casorate Sempione dal 2002 (il contratto prevedeva una durata di 15 anni a decorrere dal 1 gennaio 2003): «Abbiamo rotto il contratto per inadempienze contrattuali da parte di Amsc – spiega il vicesindaco Tiziano Marson -. Per anni abbiamo chiesto i bilanci preventivi della società per poter stilare il nostro documento economico, ma non ci sono mai arrivati in tempo, pur essendo previsto dall’accordo stipulato con Amsc. Ogni anno abbiamo dovuto accantonare somme di denaro ingenti per la gestione del servizio trasferite ad Amsc a fronte di investimenti mai realizzati. Inoltre 100 mila euro li abbiamo dati ad Amsc per l’inizio dell’attività: doveva essere un prestito temporaneo, ma non abbiamo visto nulla, come non sappiamo nulla dei canoni di depurazione che Amsc ha trattenuto e non capiamo il perché ci hanno fatto pagare cifre ogni anno pur non essendo noi soci di Amsc. Ora vediamo come muoverci: faremo verifiche sulla bollettazione, sullo stato della rete, sulle perdite, per capire bene in che stato sono le cose. Inoltre faremo investimenti sulla rete». Quella di Casorate Sempione sicuramente non è una bella notizia per Amsc, che rinuncia ad uno dei Comuni della propria galassia. E altri sarebbero già alla finestra.
gennaio 2010. Da questa data, pertanto, Amsc S.p.A., cesserà ogni attività di gestione del servizio idrico. I cittadini di Casorate, per ogni necessità, dovranno rivolgersi agli Uffici Comunali. Amsc ritiene di aver messo a disposizione della cittadinanza le sue competenze e di aver svolto il servizio nell’interesse dei cittadini con impegno professionale». Con questo scarno comunicato la società multi servizi partecipata dal Comune di Gallarate ufficializza quel che era nell’aria da tempo: Casorate Sempione, Comune confinante con Gallarate e guidato da Giuseppina Quadrio, ha deciso di svoltare e abbandonare Amsc per tornare a gestire il servizio idrico direttamente. Una decisione maturata nel tempo: i primi screzi tra l’amministrazione casoratese e la dirigenza della società presieduta da Nino Caianiello si ebbero nel 2005, appena eletta la nuova giunta. Amsc gestisce il servizio a Casorate Sempione dal 2002 (il contratto prevedeva una durata di 15 anni a decorrere dal 1 gennaio 2003): «Abbiamo rotto il contratto per inadempienze contrattuali da parte di Amsc – spiega il vicesindaco Tiziano Marson -. Per anni abbiamo chiesto i bilanci preventivi della società per poter stilare il nostro documento economico, ma non ci sono mai arrivati in tempo, pur essendo previsto dall’accordo stipulato con Amsc. Ogni anno abbiamo dovuto accantonare somme di denaro ingenti per la gestione del servizio trasferite ad Amsc a fronte di investimenti mai realizzati. Inoltre 100 mila euro li abbiamo dati ad Amsc per l’inizio dell’attività: doveva essere un prestito temporaneo, ma non abbiamo visto nulla, come non sappiamo nulla dei canoni di depurazione che Amsc ha trattenuto e non capiamo il perché ci hanno fatto pagare cifre ogni anno pur non essendo noi soci di Amsc. Ora vediamo come muoverci: faremo verifiche sulla bollettazione, sullo stato della rete, sulle perdite, per capire bene in che stato sono le cose. Inoltre faremo investimenti sulla rete». Quella di Casorate Sempione sicuramente non è una bella notizia per Amsc, che rinuncia ad uno dei Comuni della propria galassia. E altri sarebbero già alla finestra.TAG ARTICOLO
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