In piazza contro l’Aids: preservativi gratis e spettacoli di giocoleria
É l'iniziativa promossa dalla Cooperativa Lotta contro l'emarginazione che dalle 14 alle 20 sarà in Piazza Carducci per dare informazioni sul virus Hiv
La Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione, in occasione del 1° Dicembre, sarà in piazza Carducci con il progetto Discobus e il progetto Unità Mobile ASL VARESE dalle 14.00 alle 20.00. Saranno distribuiti più di 1.000 preservativi nei bar e nelle vie del centro di Varese.
Dalle 18.00 inizierà lo spettacolo di giocoleria della compagnia MACEDONIA CIGANI.
Il 1° Dicembre del 1981 è stato diagnosticato il primo caso di AIDS negli Stati Uniti. Inizialmente stigmatizzata come malattia degli omosessuali (“GRID- immunodeficienza gay-correlata” o “cancro dei gay”) da allora il virus del HIV ha portato al decesso di oltre trenta milioni di donne e uomini etero, bi e omosessuali.
In occasione del 01.12.2009 GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS ci preme sottolineare alcune questioni:
1. l’AIDS sembra non fare più paura: non vale più la pena di seguire con scrupolo tutte le norme precauzionali suggerite
2. alcuni comportamenti a rischio (rapporti sessuali occasionali) non sono percepiti come realmente a rischio e pertanto, chi li pratica non si preoccupa di utilizzare il profilattico e non ricorre al test
3. in tutto il Mondo Occidentale vivono persone HIV+ ignare del proprio stato e quindi inconsapevoli diffusori del virus.
Si stima che vivano in Lombardia il 30% delle persone sieropositive nazionali e di questi la metà nella sola città di Milano. Dati recenti indicano in circa 2000 le nuove infezioni da HIV all’anno in Lombardia, quasi 7 nuove infezioni al giorno.Su 29 paesi europei (Ue più Norvegia e Svizzera) l’Italia si piazza solo al ventisettesimo posto quanto a Gestione e prevenzione dell’Aids. E’ quanto emerge dalla classifica stilata in base al nuovo indice ‘Euro Hiv Index’ (Ehivi) 2009, elaborato all’organizzazione Health Comsumer Powerhouse, tendendo conto di 28 indicatori, dalla prevenzione all’accesso alle cure, fino ai diritti dei malati. Primi della classe il Lussemburgo e Malta, seguiti da Svizzera e Finlandia.
E’ dunque importante ricordare che:
1. I dati dicono che si diffonde principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti. Il numero di nuove infezioni all’anno è sceso dalle 18.000-20.000 dei primi anni ’80 alle 3.500-4.000 di oggi, ma al di sotto di queste stime non si riesce a scendere. Non solo: negli ultimi anni questo numero tende, se pur leggermente, a salire. Su quattro nuove infezioni, tre sono di origine sessuale (due etero e una omosessuale) e una legata a pratiche iniettive o altro. L’HIV colpisce la popolazione sessualmente attiva, prevalentemente le persone tra i 25 e i 50 anni, anche se il 9,3 % delle diagnosi di AIDS riguarda gli ultracinquantenni. Le donne, a differenza di quanto accadeva nei primi anni della pandemia, ne sono sempre più colpite;
2. manca una strategia preventiva articolata a livello regionale e territoriale, manca la programmazione di interventi sostenuti da criteri scientifici, distribuiti uniformemente sul territorio e rivolti a tutti, anche
ai target maggiormente esposti al rischio di infezione, quali persone prostitute, omo-bisessuali, migranti e donne.
3. persistono tuttora episodi di discriminazione e stigma nei confronti delle persone con HIV/AIDS.
4. è necessario rivolgere una attenzione particolare ai cittadini immigrati, sia in termini preventivi che di cura, non tanto perché gli studi indichino una maggiore prevalenza tra questa popolazione, ma perché le persone straniere, soprattutto se in situazione di irregolarità, accedono con difficoltà ai servizi di diagnosi e cura e spesso in una fase molto avanzata della malattia;
5. l’accesso tardivo ai servizi di cura è un problema che non riguarda unicamente le persone straniere, ma tocca anche molti cittadini italiani, in primis le donne e gli anziani, che scoprono di aver contratto l’HIV in fase avanzata perché non pensavano di aver agito comportamenti a rischio. Sono necessarie azioni e campagne che promuovano l’accesso al test per l’HIV, in forma anonima e gratuita così come prevede la legge.
info: discobus@libero.it 346 6402538.
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