No B Day, Fo e Rame: “La gioia di questa piazza arriverà come un’onda”
In corso gli interventi in piazza San Giovanni. Gli organizzatori: siamo un milione
«Non si può descrivere quello che sta succedendo qui a Roma». È entusiasta il tono di Roberto Boccarusso, partito questa mattina da Varese per partecipare al No B Day per chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi (trasmessa in diretta su You dem Tv, la televisione del Pd). «Sappiamo che non possiamo far cadere Berlusconi con una manifestazione – spiega uno degli organizzatori dal palco -. Ma non possiamo accettare che una persona così guidi il Paese. Deve sapere che gli staremo con il fiato sul collo».
Il No B Day è iniziato alle 14.30 in un tripudio di colore viola. I manifestanti sono partiti da piazza Repubblica a Roma diretti a piazza San Giovanni. Da Varese è partito un pullman "autogestito", ovvero senza targhe di partiti o associazioni, alle 4 di mattina. A bordo cinquanta varesini. «Abbiamo dovuto parcheggiare il pullman in terza fila – continua Boccarusso -. Alle15 passate la coda del corteo, dove eravamo noi, non era ancora partita. La gente è così tanta che non si riesce a rendere l’idea con delle foto».
Alle 18 la piazza vive uno dei momenti più intensi della giornata con l’arrivo sul palco di Franca Rame e Dario Fo. «Mezza Roma è bloccata, i taxi non riescono a circolare. Non è mai successa una cosa del genere. Nonostante questo, la televisione sta cercando di cancellare la vostra presenza per non far conoscere ai cittadini quello che sta succedendo qui. Ma la gioia in questa piazza è così grande che arriverà lo stesso, come un’onda. Io e Franca abbiamo 163 anni in due, abbiamo visto tante cose. Ma a tutti coloro che vogliono lasciare l’Italia perché non hanno più speranza, noi diciamo: metti giù la valigia, stai qui, bisogna tornare a sperare. Oggi ci siamo, siamo qui: verrà il tempo della gioia e dei fiori».
Applauditissimo anche il precedente intervento dal palco di Mario Monicelli: «È una giornata straordinaria di unità, forza e gioventù. C’è un clima festoso, non cupo. È questo l’atteggiamento giusto per spazzare via questo governo e la classe politica che lo sostiene. Per costruire una Repubblica servono tre elementi: uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro. Senza non può esserci libertà».
La manifestazione è nata dal passaparola corso su internet ed è anche autofinanziata attraverso fondi raccolti sulla rete. «È una giornata storica – ha commentato il giornalista di Repubblica Curzio Maltese -. Ce la ricorderemo non perchè riuscirà a mandare a casa Berlusconi, ma perché è la prima grande manifestazione autoconvocata dai blogger che segna l’inizio di un nuovo modo di fare politica». Alle 16.30, dopo un momento musicale, ci saranno gli interventi tematici e infine, alle 18.30, il concerto finale con artisti come Roberto Vecchioni, Er Piotta, Skiantos, Ratti della sabina.
A Roma in piazza ci sono esponenti dell’Italia dei Valori, dei Verdi, di Rifondazione comunista, di Sinistra e libertà, ma anche del Partito democratico. Fra questi Rosy Bindi, Giovanna Melandri, Ignazio Marino, Debora Serracchiani, Ivan Scalfarotto. «C’è una grande partecipazione – osserva Bindi – allegra, vivace e forte. Ci sono tanti giovani e donne. Sarebbe stato meglio non vedere bandiere di partiti. Ritengo sia giusta la scelta del Pd di partecipare con tanti suoi esponenti, ma senza simboli. Credo che i partiti abbiano i loro strumenti, ma è giusto ch spontaneamente dei cittadini che si indegnano vengano in piazza senza che loro percorso sia influenzato dalla politica».
Presenti manifestanti anche dalle zone terremotate dell’Aquila, oltre a esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo come Ettore Scola («oggi dobbiamo essere orgogliosi di essere minoranza» ha commentato il regista), Nanni Moretti e Ascanio Celestini, che è intervenuto dal palco. «È una giornata molto bella – ha detto -. Si tratta di una manifestazione molto diversa da quelle a cui siamo abituati ed è interesante vedere come la rete è riuscita a portare tante persone in piazza. Soprattutto ci sono esponenti politici intervenuti come cittadini. Finalmente si sono ricordati di essere anche questo e non solo gestori di cittadini». Il giornalista Giorgio Bocca ha inviato un suo contrinuto video che è stato tramesso più volte. «Berlusconi è l’antitesi della democrazia ed è logico che vada d’accordo con la Lega Nord che è un partito antidemocratico. Se Berlusconi è premier è perchè la maggior parte degli italiani è antidemocratica, è rimasta fascista».
MA il No B Day non si svolgerà solo a Roma, ma in tutto il mondo (nella foto sopra di Marco Berlanda un’immagine di Dublino). I primi ad inaugurare la giornata di sono stati i manifestanti a Sydney. Da est a ovest sono previsti sit in e mini cortei. Manifestazioni si terranno a Berlino, Madrid, Copenaghen, Londra, Parigi, Barcellona, San Francisco, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Chicago, New York, Washington e in molte altre città. A Bruxelles, un No-B day si è tenuto ieri.
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