La Varese dei ventenni dà l’ultimo saluto a Martina

Nemmeno il freddo pungente e il sagrato completamente ghiacciato hanno fermato la folla di persone accorsa alla chiesa di san Vittore per l’estremo saluto a Martina Novembre, giovane tragicamente scomparsa una settimana fa nell’incidente di via Salvo d’Acquisto. Molti vigili del fuoco, i ragazzi della curva nord del Varese, gli ex compagni di scuola, tutta la Varese dei ventenni a salutare la bara avvolta dalla bandiera biancorossa del Varese Calcio.
L’omelia ha cercato di trovare un senso a questa morte: «Una settimana di passione, di pianto, di silenzi e di parole. E anche di imprecazioni quasi fino alla bestemmia, di preghiere umane. Più che comprensibile – ha detto dall’altare il prevosto di Varese -. Ma allora tutto cade nel nulla?».
Era la stessa domanda che si ponevano le moltissime persone presenti nella Basilica di San Vittore.

Perché muore un ventenne? Per la chiesa c’è solo una risposta ed è la parola di speranza, quella che si è fatta carne e sangue per gli uomini. Quella parola è Gesù: «È con questa speranza che noi pensiamo a Martina, accolta e abbracciata da Gesù. Martina infinitamente più gioiosa di quanto lo era sugli spalti dello stadio e del palazzetto dello sport. Umanamente, riteniamo che sia una cammino inaccettabile, ma è in questo cammino di speranza che noi possiamo ritrovare Gesù. Ora Martrina prega per i tuoi cari, per la tua mamma e il tuo papà e i tuoi famigliari».
Fuori dalla chiesa tante persone che non sono riuscite ad entrare ed un quaderno sul sagrato, sotto la foto di Martina, aperto per lasciare una testimonianza. Tra le firme di amici e conoscenti, il messaggio di Elvira: “Il tuo destino mi colpisce profondamente”.