Resta viva la speranza per Cecilia
Nella terra devastata dal sisma continuano le ricerche dei dispersi, tra loro anche una donna di Arona che lavorava per l'Onu
Sono ore difficili e di grande caos ad Haiti. Nel Paese devastato dal terremoto di sei giorni fa i medici e la rete degli aiuti stanno cercando di fare fronte alle tragiche conseguenze del sisma. In questa situazione senza precedenti continuano anche le ricerche delle persone rimaste intrappolate nelle macerie. "C’è ancora speranza" di estrarre persone vive dalle macerie hanno dichiarato proprio in queste ore le fonti dell’Onu a Ginevra. La speranza resta dunque viva anche per Cecilia Corneo la donna di 39 anni, originaria di Arona della quale si sono perse le tracce dal giorno del terremoto. La donna lavorava come funzionaria nella sede dell’Onu a Port au Prince, insieme al marito di origini canadesi, Patrick Hein, responsabile politico dell’Organizzazione sull’isola caraibica. Cecilia si era trasferita sette anni fa nell’isola caraibica per lavorare ad una missione di peacekeaping. Secondo quanto riferito dal quotidiano VcoAzzurraNews il marito sarebbe riuscito a contattare via mail la sua famiglia comunicando di non essere in pericolo ma di non voler abbandonare l’isola finchè le ricerche non saranno concluse. Nella giornata di ieri è stata confermata la notizia della morte di un altro italiano del quale non si avevano più notizie da giorni, Guido Galli. L’uomo, anch’egli funzionario dell’Onu, è stato ritrovato senza vita tra le macerie dell’Hotel Christopher dove la forza di pace aveva il suo quartier generale. Si tratta di un quarantaciquenne agronomo di Firenze. Nello stesso luogo sono concentrate anche le ricerche della donna piemontese.
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