I sindacati attaccano: “Sicurezza, c’è ancora molto da fare”

Dopo la morte di Gaetano Saracini Fiom, Fim e Uilm hanno diffuso un duro comunicato. La Rsu: "Condiglianze da tutti i lavoratori della Riganti. Domani un giorno di stop"

«Per l’ennesima volta ci troviamo a piangere una "morte bianca", che si chiama così ma bianca non è, perché anche questo ragazzo, come tutti gli altri caduti del lavoro, ha un nome, un cognome e una propria storia». Sono cariche di tristezza le parole di Salvatore Piro, il rappresentante della RSU interna alla "Riganti", l’azienda di Solbiate Arno dove è morto il 31enne Gaetano Saraceni.
«Il mio primo pensiero non può che andare alla famiglia, cui porto le condoglianze di tutti i lavoratori dell’azienda – prosegue Piru -. Ma oltre a questo devo ripetere che queste tragedie non possono continuare ad accadere. In questa fabbrica, diversi anni fa, c’era già stata un’altra morte sul lavoro, ora abbiamo perso Gaetano. È necessario che le norme di sicurezza vengano fatte sempre rispettare, è fondamentale che le aziende lavorino per la cultura della sicurezza. Solo la cultura può evitare questi drammi».

Duro il commento di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm: «Un’altra vita è stata spezzata mentre svolgeva il proprio lavoro. Di fronte all’ennesimo incidente mortale le parole non bastano più e ci assale uno stato di impotenza, di tristezza, di rabbia. In questo calvario infinito di morti sul lavoro, ogni volta che accade, ci interroghiamo su come sia possibile il ripetersi di incidenti simili. Possibile mai che la nostra attenzione, la responsabilità di un’azienda, i rigori di una legge che informa, obbliga, punisce, debbano essere cancellate in un attimo ed un lavoratore non torni più a casa – si legge nella nota diffusa dalle tre sigle sindacali -? C’è ancora molto da fare affinché il tema della sicurezza sia davvero posto al top delle priorità tra gli imprenditori ed i lavoratori. Bisogna investire in prevenzione, potenziare la formazione e l’addestramento professionale, estendere una vera cultura della sicurezza per garantire la vita dei lavoratori. In attesa che la magistratura determini le responsabilità di questo ennesimo incedente sul lavoro, noi ci indigniamo contro tutti quegli imprenditori e politici che chiedono l’abbattimento del costo del lavoro a partire dai costi relativi alla sicurezza sui posti di lavoro. E’ evidente che se le imprese continuano a considerare la sicurezza un costo, la vita di molti lavoratori continuerà ad essere a rischio». La Rsu e le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm e tutti i lavoratori della Riganti esprimono il proprio cordoglio ai famigliari e si rendono disponibili al sostegno legale. Domani (martedì 9 febbraio) i lavoratori della riganti esprimono il proprio cordoglio effettuando una fermata per tutta la giornata.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Febbraio 2010
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