Cgil a congresso: “Ricostruire il Paese, riconquistare il futuro”
Si è aperto questa mattina con la relazione del segretario generale Franco Stasi il XV Congresso provinciale della Cgil di Varese
Attuale, appassionata, necessariamente politica. La relazione con cui il segretario generale della Camera del Lavoro di Varese Franco Stasi ha dato il via questa mattina al XV Congresso della Cgil provinciale, si è aperta con una dedica a Jon Kazacu (l’operaio rumeno bruciato vivo a Gallarate dieci anni fa dal suo datore di lavoro italiano), a Gaetano Saraceni – morto a soli 30 anni, lo scorso 8 febbraio in una fabbrica di Solbiate Arno – e a tutti i lavoratori e alle lavoratrici "che in questo momento stanno lottando, spesso disperati e inascoltati, per la difesa del posto di lavoro".
Davanti ad una platea di 355 delegati in rappresentanza degli oltre 72mila iscritti della Cgil varesina, Stasi ha toccato tutti i nodi critici dell’attuale momento politico ed economico, dall’immigrazione all’occupazione, dall’impoverimento dello Stato sociale all’esigenza di unità nel Paese e nel sindacato, partendo naturalmente dalla crisi economica.
"Che non è – ha detto Stasi – solo crisi, produttiva, industriale, di mercato ed occupazionale. E’ soprattutto crisi di valori, di etica nei comportamenti; basta guardare agli ultimi scandali e al legame stretto, evidenziato ancora una volta in questi giorni, tra istituzioni, mafie e politici. Un quadro che mette a rischio la democrazia".
E in questo quadro la Cgil "pesantemente sotto attacco", isolata con la firma dell’accordo separato sulle regole contrattuali, ha continuato a lottare, andando da sola al referendum che ha coinvolto milioni di lavoratori (oltre 50.000 i votanti nella sola provincia di Varese), continuando a dialogare con Cisl e Uil, con le istituzioni, con gli enti locali, sempre con unico obiettivo: difendere i diritti dei lavoratori e dei cittadini più deboli, la partecipazione, la democrazia.
"Ricostruire il Paese. Riconquistare il futuro" lo slogan scelto per il XV Congresso "perché – ha detto il segretario – cambiare si può, con una strategia condivisa ma anche con una mobilitazione generale ed unitaria contro l’attacco portato in questi anni ai diritti individuali e collettivi.
«Sono stati due anni difficilissimi per la nostra organizzazione – ha proseguito Stasi arrivando a parlare della Cgil varesina – ma nonostante le difficoltà siamo cresciuti molto e oggi contiamo oltre 72mila iscritti. Siamo sicuramente un riferimento importante per i cittadini, soprattutto in momenti come questi di grave crisi produttiva ed occupazionale, ed è un onore per me dirigere una delle strutture sindacali più importanti della Lombardia e d’Italia».
Molti gli invitati che hanno partecipato alla prima mattinata del Congresso: dal presidente della Camera di Commercio ai rappresentanti di Univa, Api, Cna, Unione costruttori, oltre ai segretari varesini di Cisl e Uil. Presenti anche i rappresentanti di numerose associazioni, dalle Acli all’Arci, all’Anpi, al sindacato svizzero Unia Ticino con cui la Cgil di Varese lavora con successo da anni. A seguire la relazione di Stasi anche diversi politici, tra cui i candidati alle elezioni regionali Stefano Tosi, Giuseppe Adamoli, Giampaolo Livetti e Mario Agostinelli.
La prima fase dei lavori congressuali, si è chiusa con la proiezione di una lunga intervista ad Angelo Chiesa, presidente dell’Associazione nazionale partigiani di Varese. "Non è solo un doveroso omaggio all’impegno straordinario nella vita di Angelo – ha detto Stasi – ma soprattutto la rimarcazione dei valori fondanti in cui la Cgil si riconosce: quelli della Resistenza, della Costituzione e del nostro quadrato rosso, il quadrato che accoglie, come il cuore dei nostri attivisti, il grande cuore della nostra Cgil".
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