Giornata di studio sulle nuove tecniche diagnostiche-terapeutiche

Venerdì 19 marzo si svolgerà all'ospedale di Circolo una giornata organizzata dal Dipartimento di medicina specialistica. Al centro il progetto Alias

Venerdì 19 marzo, nell’aula Michelangelo dell’Ospedale di Circolo di Varese, dalle 14.00 alle 19.00, si svolgerà il convegno dal titolo Nuove tecniche diagnostico-terapeutiche e nuovi percorsi assistenziali del Dipartimento di Medicina Specialistica e con Proiezione Territoriale della Medicina Generale, organizzato dall’U.O. Formazione del personale dell’Azienda Ospedaliera.
Tanti, e tutti a carattere multidisciplinare, gli argomenti affrontati sotto la responsabilità scientifica del dott. Patrizio Marnini, Direttore del Dipartimento sopracitato: dalla valutazione multidimensionale del paziente anziano ai disturbi della deglutizione, dalla diagnosi e terapia delle neoplasie cutanee al diabete gestazionale, dal tumore del fegato alla gestione dell’embolia polmonare in un ospedale periferico, all’insufficienza renale.
Tra i vari interventi, si segnala, in particolare, quello proposto dal dott. Fausto Colombo, direttore dell’U.O. Pneumologia dell’Ospedale di Circolo, dedicato alla telemedicina.
 
Nel dettaglio, il dott. Colombo, partendo dall’esperienza positiva e ormai bene avviata della telemedicina per la cura dei pazienti affetti da BPCO all’Ospedale di Cuasso, presenterà gli obiettivi del progetto ALIAS, una sigla complessa che sta per Alpine Hospitals Networking for Improved Access to Telemedicine Services, più efficacemente sintetizzata in ‘Ospedale Virtuale delle Alpi’.
Questo progetto, oltre alla Regione Lombardia che ne è capofila, coinvolge altre sei realtà alpine europee (Friuli Venezia Giulia, Rhône Alpes, Cantone di Ginevra, Carinzia, Baviera, Slovenia) e si propone di realizzare una grande rete in cui, attraverso una comune piattaforma tecnologica e gli strumenti della telemedicina, vengano condivise le competenze dei diversi presidi e del personale medico, garantendo lo scambio e la condivisione delle informazioni sanitarie, migliorando la capacità di diagnosi e cura per i pazienti.
In parole più semplici, quanto Alias diventerà realtà, per gli 80 milioni di persone che vivono nell’area interessata dal progetto, sarà possibile effettuare degli esami in un ospedale, ottenendo il referto o un consulto sui risultati in un altro, grazie alla condivisione delle informazioni mediche e sanitarie per aumentare la qualità delle cure, soprattutto negli ospedali più piccoli o svantaggiati da un punto di vista logistico, come quelli montani.
Lo sviluppo del progetto ALIAS – ha commentato il dott. Colombo – rientra nelle azioni contenute nella Comunicazione 689/2008 della Commissione delle Comunità Europee al Parlamento Europeo sulla telemedicina a beneficio dei pazienti, dei sistemi sanitari e della società.
La telemedicina può contribuire a migliorare la vita dei cittadini europei affrontando allo stesso tempo le sfide che si pongono ai sistemi di assistenza sanitaria. I cittadini europei invecchiano e in numero sempre maggiore vivono con malattie croniche. Le loro condizioni di salute richiedono spesso un potenziamento dell’assistenza medica che non può essere disponibile in zone inaccessibili e per certe specialità con la frequenza che le loro condizioni di salute richiederebbero. La telemedicina migliora l’accesso all’assistenza specializzata in settori che soffrono di mancanza di personale qualificato o in cui è difficile l’accesso all’assistenza medica”.
“Sono tre i livelli di azione suggeriti dalla Commissione Europea per gli anni a venire – ha precisato la dottoressa Carolle Braidi, che collabora con il dott. Colombo nello sviluppo di ALIAS – Azioni a livello dei singoli Stati membri che, entro la fine del 2011, dovrebbero aver valutato ed  adeguato le normative nazionali consentendo un accesso più ampio ai servizi di telemedicina; azioni intraprese dagli Stati membri ma sostenute a livello UE. In particolare, entro la fine del 2011, la Commissione pubblicherà un documento di strategia politica relativo alle modalità per assicurare l’interoperabilità, la qualità e la sicurezza dei sistemi di telemonitoraggio basati su norme esistenti o emergenti a livello europeo. Infine, ci sono le azioni che deve intraprendere la Commissione Europea, la quale sosterrà l’elaborazione di progetti pilota su vasta scala e progetti di ricerca pertinenti, come appunto il progetto ALIAS.”

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Pubblicato il 10 Marzo 2010
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