Ictus e terapia riabilitativa al Cesil
Terza edizione di "Informasalute: incontri per conoscere, prevenire e curare" organizzato dall'amministrazione comunale
Ritorna l’appuntamento con la terza edizione di "Informasalute: incontri per conoscere, prevenire e curare" organizzato dall’Amministrazione Comunale di Castellanza, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, Humanitas Mater Domini, MultiMedica e la Casa di riposo "G. Moroni" di Castellanza.
La prossima serata il cui titolo sarà "Ictus e terapia e riabilitativa" è prevista per Giovedì 18 Marzo alle ore 21.00 presso la Sala Convegni del Ce.S.I.L. (fronte stazione Nord). I relatori saranno la dr.ssa Irene Neromante, Dirigente Medico Neurologia – Ospedale di Busto Arsizio, il dr. Bruno Conti Primario di Riabilitazione Neuromotoria – Multimedica di Castellanza e il dr. Adelio Zibetti, Responsabile Servizio Neurologia – Humanitas Mater Domini di Castellanza.
L’ictus cerebrale è una situazione patologica a forte impatto sulla qualità di vita del soggetto che ne è colpito, in quanto modifica spesso in modo radicale e permanente lo stile di vita stesso. La lesione cerebrale determinata dalla patologia ischemica o emorragica provoca un danno
funzionale variabile in rapporto alla sede e all’estensione della stessa. La terapia riabilitativa deve mirare al ripristino della funzione perduta attraverso un percorso complesso che coinvolge più figure assistenziali (fisiatra, terapista della riabilitazione, neuropsicologo, logopedista) in
quanto non si tratta di recuperare solo la forza perduta, ma di tentare anche di ridurre tutta una serie di deficit compromessi dall’ictus. Il percorso deve, quindi, essere adattato al singolo individuo. In Italia l’ictus rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e la principale causa di disabilità. Ci sono 200.000 nuovi casi di ictus ogni anno.
La forma più frequente di ictus è quello ischemico (80%); le emorragie intraparenchimali riguardano il 15-17% dei casi e le emorragie subaracnoidee il 3%. La mortalità nel primo mese è del 30%. Ad un anno dall’evento acuto 1/3 dei soggetti sopravvissuti all’ictus indipendentemente dal fatto che sia ischemico o emorragico, presenta un grado di disabilità elevato tali da poterli definire totalmente dipendenti.
Dai dati epidemiologici sembrerebbe più importante concentrare le risorse conomiche e sanitarie per fronteggiare la fase acuta dell’ictus che per la ura ed il mantenimento dei malati cronici stabilizzati. E’ per questo che sono presenti nel territorio strutture dedicate al trattamento dell’ictus in fase acuta (Stroke Unit) dove l’inquadramento clinico precoce consente di avviare il trattamento più appropriato e, quando possibile, la trombolisi entro i limiti della finestra terapeutica. L’ingresso agli incontri è libero e gratuito.
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