Il disagio giovanile: giornata di studio a Villa Sironi
Organizzato dall'Unità di psichiatria del sant'Antonio abate, giovedì 4 marzo si svolge un convegno per fare il punto su una situazione definita grave
Giovedì 4 marzo 2010 dalle ore 8.30 alle ore 17.30 si terrà a Villa Sironi – Piazza Giovine Italia 2 – Gallarate, la giornata di studio su “Il disagio giovanile: territorio di confine” organizzato dall’unità operativa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate di Gallarate, responsabile dott. Pasquale Campajola.
Il significato del termine “disagio giovanile” non univoco: viene abitualmente usato per descrivere un’ampia gamma di fenomeni di tipo sociale o individuale e le conseguenti difficoltà psicologiche delle attuali generazioni di preadolescenti e adolescenti. Il difficile rapporto dei giovani con una realtà che spesso offre scarsi punti di riferimento (sociali, pedagogici, ecc…), sfocia in un disagio esistenziale che può assumere connotazioni estreme e devianti, oppure condurre al disturbo psichico.
Secondo le statistiche dell’Unione Europea, già in età adolescenziale circa il 4% soffre di depressione, e si sale al 9% intorno ai 18 anni; se poi ai disturbi affettivi si aggiungono quelli del comportamento alimentare, quelli legati all’ansia in tutte le sue manifestazioni, e i quadri clinici complessi – cioè comprendenti sintomatologia mista solitamente sostenuta e complicata da problematiche della personalità, le percentuali raggiungono livelli francamente preoccupanti.
Le cause scatenanti possono essere eventi dolorosi come un lutto, separazione dei genitori, delusioni sentimentali o problemi con il gruppo dei pari, come a scuola.
Le manifestazioni della sofferenza vanno dall’inquietudine e insofferenza, sensazione di essere incompresi, con attuazione di condotte a rischio, violenza individuale o di gruppo, fino ai comportamenti autolesivi e suicidari (da 18 a 24 anni si stimano dieci suicidi per 100.000 individui).
Questi numeri preoccupanti sulla frequenza e l’importanza dei disturbi della sfera psichica nell’età giovanile impongono il dovere di attuare concreti atti per cercare – da un lato – di ridurne le cause e – dall’altro – di intercettare precocemente le situazioni a rischio.
Nell’ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale le azioni devono essere indirizzate a sostenere ed incrementare gli interventi su una fascia d’età – compresa tra i 18 e i 30 anni – che accede ai servizi con maggior riluttanza e, generalmente, quando il quadro psicopatologico è emerso con una certa gravità.
Si tratta quindi di un investimento importante per i servizi territoriali, in termini sia qualitativi che di risorse, al fine di attuare progetti individuali elaborati con il paziente e la famiglia, finalizzati a realizzare interventi multidimensionali con percorsi individualizzati.
Abbiamo quindi proposto, d’intesa con la ASL di Varese, la realizzazione di un percorso che oltre agli aspetti più strettamente sanitari, implichi la costruzione di collaborazione con le scuole, i Medici di Medicina Generale, i Comuni, per sviluppare ed organizzare iniziative nell’ambito della prevenzione, con eventi divulgativo-educativi per indirizzare i probabili utilizzatori verso il corretto percorso terapeutico.
La giornata di studio è un’occasione di incontro e riflessione su queste tematiche, per portare un contributo alla conoscenza dei molteplici aspetti della questione e delle istituzioni che se ne occupano.
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