Parte il Centro per l’assistenza domiciliare
Da fine mese attivo presso l'assessorato ai servizi sociali di via Roma e il distretto sanitario di viale Stelvio uno "hub informativo" per indirizzare gli utenti da chi può aiutare persone fragili o non autosufficienti
In vista un migliore coordinamento per l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, a beneficio di chi fa richiesta di questi servizi oggi sempre più necessari.
Si tratta del “Centro per l’assistenza domiciliare (Ce.A.D.)”, unità d’offerta integrata socio-sanitaria e sociale, istituita dalla Regione Lombardia con D.G.R. n. 10759 del 11.12.2009, in accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
Il Ce.A.D., istituito grazie alla sottoscrizione di un protocollo di intesa tra l’Azienda Sanitaria Locale e l’Ambito Distrettuale monocomunale di Busto Arsizio, ha la finalità di coordinare l’impiego delle risorse e gli interventi socio-sanitari del territorio in ambito domiciliare, qualificandosi come un organismo di filtro e orientamento dell’utenza nella scelta assistenziale più adeguata.
A presentare l’iniziativa stamane in Comune erano l’assessore a famiglia e servizi sociali Mario Crespi, il Pierluigi Zeli, direttore generale dell’Asl provinciale di Varese, e Lucas Gutierrez, direttore delle attività sociosanitarie integrate dell’Asl.
Come ha spiegato Zeli, il Ce.A.D. è uno sportello informativo, che sarà attivo già da fine marzo e avrà sede sia ai Servizi Sociali di via Roma, sia al Distretto sanitario di viale Stelvio. Lo sportello darà ai cittadini tutte le informazioni relative ai servizi attivi in città per quanto riguarda l’assistenza domiciliare di anziani e disabili in condizione di non autosufficienza, residenti a Busto Arsizio, e fornirà assistenza per la predisposizione della documentazione del caso.
Saranno coinvolti il personale del distretto socio-sanitario addetto all’assistenza domiciliare integrata (ADI) e il personale sociale dell’assessorato ai Servizi Sociali che saranno chiamati a collaborare per facilitare lo scambio, anche con modalità informatiche, di tutte le notizie utili alla stesura di un piano terapeutico individualizzato ed integrato.
Al centro l’idea di fare sistema, di razionalizzare gli sforzi piuttosto che disperderli, a vantaggio di chi utilizza i servizi. Un’idea su cui la Regione si sta già impegnando: il centro per il distretto di Azzate è già stato attivato, quelli di Varese e Tradate seguiranno a breve.
Come ha detto l’assessore alla Famiglia e Servizi Sociali Mario Crespi, si tratta di un’iniziava che “dimostra come la sinergia tra istituzioni, in questo caso Comune e ASL, possa aumentare l’efficacia dei servizi in maniera geometrica e non aritmetica”. Un ringraziamento speciale l’assessore lo ha tributato anche alle quattro assistenti sociali presenti: Marta Taverna, Silvia Gianola, Rosy Macchi, Elena Volonté. Perchè i servizi sociali sono fatti di persone, e hanno nome e cognome.
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