Progetto Vo.La.Re.: una rete di sostegno per i senzatetto

Obiettivo, "fare rete" fra gruppi e associazioni caritative, identificare i bisogni, ottimizzare i servizi, creare in prospettiva una residenza per i senza fissa dimora

Volontari in rete con il progetto Vo.La.Re. (volontari che lavorano in rete) rivolto ad ottimizzare i servizi che in città si rivolgono a chi è rimasto senza casa e, spesso, senza un minima fonte di reddito. E’ stato presentato domenica presso il convento dei Frati minori di Busto Arsizio, dove ha sede la mensa dei poveri, ed ha per animatori i giovani dell’associazione Ali d’Aquila (parrocchia di San Michele), e il Forum del Terzo Settore cui fanno riferimento ben 23 associazioni. A presentarlo erano Daniele Sandroni, Luca Di Mattei, Marco Noli per il Forum e padre Giancarlo Colombo dei Frati.

Il progetto avrà durata di un anno e potrà beneficiare di fondi messi a disposizione da Cariplo, da Cesvov e dal Fondo speciale per il volontariato in Lombardia.
Tre gli ambiti principali in cui si articolerà Vo.La.Re.: cultura, rete, dati. Quindi far conoscere le tematiche dell’aiuto e delle nuove povertà, implementare la collaborazione fra enti e associazioni, raccogliere informazioni dettagliate sulla situazione socioeconomica, su "chi è" il senzatetto oggi, visto che la figura non è più solo collegabile allo stereotipo del barbone. Senza una meta è anche chi esce di prigione, spesso: ci pensa l’associazione Volgiter con Casa Onesimo, che da qualche tempo accoglie anche rifugiati politici, ma vorrebbe un più puntuale coinvolgimento con l’amministrazione.
Atto finale del progetto Vo.La.Re. sarà la presentazione dei risultati alle autorità: a medio-lungo termine si mira a creare una casa per i senza fissa dimora e una sede unificata per servizi che oggi risultano dispersi per la città – dormitorio a Sant’Anna, mensa presso i Frati, doccia a San Michele.
La quantificazione del problema vede alcune decine di persone regolarmente "clienti" di volta in volta del dormitorio e della mensa (almeno una decina a sera per quest’ultima), con un ricambio notevole. Al dormitorio la maggior parte degli utenti si trova di fatto gratis, anche se si richiede un contributo di 4 euro al giorno, che ben pochi però, complice la mancanza di lavoro, hanno. Emerge ancora una volta, tra l’altro, la problematica dei padri di famiglia messi in strada dai divorzi. Quanto al tipo di aiuto più utile, si è verificato in mensa che la cena era più "attrattiva" del pranzo.

"Ancora oggi Gesù fra noi è assetato, affamato, carcerato, ignudo" ricorda padre Giancarlo. "E ancora oggi, ciò che si fa per questi suoi fratelli più piccoli, è come se fosse fatto a lui". Non è banale ricordarlo, duemila anni dopo, nel qui ed ora del benessere diffuso, che lascia tuttavia inquientanti zone d’ombra.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Marzo 2010
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