“Un ecomuseo in valle Olona”
L'assessore provinciale Brianza e Ruffinelli (Lega) illustreranno la proposta e il contesto di legislazione regionale
Dopo l’inaugurazione del secondo lotto della pista ciclopedonale della Valle Olona e le opere di riqualificazione e di messa in sicurezza dell’alveo del fiume, si parla ora della possibilità di realizzare un progetto di Ecomuseo, "un istituto di conservazione della configurazione e della storia di un territorio con una proiezione di sviluppo e di resa anche economica, con il coinvolgimento della popolazione interessata".
Questo coinvolgerebbe vari temi della Valle: la sua storia altomedievale, lo sfruttamento idrico dei mulini fino alle fabbriche, ora diventate archeologia industriale; la fruibilità turistica e sportiva; la possibilità di recupero delle cascine rimaste con destinazioni molteplici (supporto al turismo, commerciale o artigianale, abitativo agevolato); un riutilizzo locale della ferrovia della Valmorea.
Luciana Ruffinelli, che ha partecipato alla costituzione della legge regionale che istituisce gli Ecomusei, la illustrerà in riferimento alla Valle Olona e discuterne con le istituzione e le associazioni interessate.
All’incontro, previsto per martedì 23 marzo alle 17,30 presso la sala conferenze del Museo del Tessile di via Volta a Busto Arsizio, sarà presente l’assessore al Turismo e alla Cultura della Provincia di Varese, avv. Francesca Brianza.
L’Ecomuseo è nato in Francia circa trenta anni fa, dall’intuizione di Georges-Henri Rivière e di Hugues di Varine, con l’obiettivo di difendere il patrimonio culturale e rilanciarlo come risorsa per uno sviluppo sostenibile. Dai loro primi Ecomusei sono nati in molti Paesi d’Europa esperienze analoghe. Anche in Italia sono già attivi esempi molto interessanti. Gli obiettivi museali di conservazione, tutela e didattica sono solo una parte nella concezione dell’Ecomuseo, che si rivolge principalmente a valorizzare il paesaggio, il lavoro, gli usi e i costumi (insomma la cultura nel senso più ampio) di un territorio.
I contenuti di un Ecomuseo sono la stratificazione di storia ed economia, di caratteri ambientali e sociali, di lavoro, di usi e costumi, di racconti tenuti in memoria che rappresentano l’identità di un luogo.
Un esempio può essere la cultura del gelso (con l’allevamento del baco e la tessitura della seta) o l’impiego di una particolare alga, come sulla coste bretoni, dove veniva e viene sfruttata per molteplici scopi; ma può essere anche la vita dei cavatori e degli scalpellini e delle loro famiglie o le pratiche delle fornaci in un territorio ricco di argille con tutte le ricadute successive. Il contenuto di un Ecomuseo può pescare nell’immaginario collettivo o essere fondato su fatti storici, purché l’uno o gli altri abbiano rappresentato un riferimento per la comunità locale.
Nella sua gestione è previsto il coinvolgimento delle popolazioni locali.
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