Una nuova tassa sulle chiavette USB: arricchirà la Siae ma ostacola gli artisti
Un decreto del Ministro Bondi ci fa pagare le memorie di dischi rigidi e cellulari. Ma chi lavora nel settore video, cioè gli artisti, si ritrova con costi alle stelle
Il 30 dicembre 2009, mentre gli italiani erano forse più concentrati nella ricerca di cotechino e lenticchie a piccolo prezzo, il Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi ha firmato un decreto che, in sostanza, tassa chiavette USB e dischi rigidi di ogni tipo. In sostanza il decreto rincara ogni tipo di disco rigido (compresi i dischi contenuti nei telefonini o i lettori mp3) per devolvere una quota alla Siae. Questa quota non può essere definita "tassa" (le tasse non possono essere emesse per decreto) ma viene detta "equo compenso". L’idea, quindi, è quella di devolvere questi fondi ai titolari di diritto d’autore, a quei produttori di film o musica che non incidono più, perché ad incidere ci pensiamo noi.
Questo equo compenso può essere discretamente marginale o anche consistente: si pesa in gigabyte. Ad esempio su un disco esterno, si pagano alla SIAE 0,02€ per Gigabyte, fino a 400Gb. Poi si pagano "solo" 0,01€ per Gigabyte. Se l’hard disk è integrato in un apparecchio multimediale, come un lettore mp3, si pagano 3,22€ per 1 Gigabyte, ben 22,54€ per memorie tra i 160 e i 250Gigabyte.
Sia chiaro: non è un provvedimento che legalizza la pirateria, ma solo la copia personale.
Ora, se questo è un fastidio pesante per il consumatore medio, per chi lavora con i contenuti audiovisivi diventa un ostacolo pesante. È il caso, per fare un esempio, di Adolfo Guzzetti, della AGVideo di Gallarate. Questo operatore ha 52 anni e in passato si è occupato di grandi produzioni televisive, come i Promessi Sposi di Salvatore Nocita. Nel 2006 le difficoltà economiche e dell’innovazione tecnologica l’hanno messo con le spalle al muro, ma Guzzetti si è reinventato. Ha iniziato, infatti, a salvare in digitale gli archivi video su nastro di grandi istituti, come la Scala di Milano.
Recentemente, però, i tagli del Ministero alle Fondazioni e Teatri hanno fatto scomparire le commissioni: Guzzetti ha smesso e, nel frattempo, i vecchi nastri saranno irreparabilmente daneggiati dalle colle. Ora la sua AGVideo, ennesima reinvenzione, sta provando a dare ancora lavoro a Guzzetti, con la produzione di videonotizie. Ma questa nuova tassa rischia di essere l’ennesimo ostacolo. Questa legge, oltre ad essere poco comprensibile (leggerne il testo è una sfida) è anche retroattiva, nel senso che la sua ditta dovrà pagare di più anche per memorie esterne ordinate prima di dicembre e ancora inutilizzate.
Un bel paradosso: un produttore di contenuti, un restauratore di documenti storici, si trova ancora una volta impossibilitato a lavorare da una "tassa" che dovrebbe tutelarlo.
Di storie come questa ce ne sono gigabyte, raccontarle tutte sarebbe impossibile (e, forse, costerebbe troppo…). Nel frattempo, il decreto legge, è nel mirino della Commissione europea: potrebbe trattarsi, infatti, di aiuti di stato a un settore in crisi, l’industria audiovisiva, ricavati da un’industria emergente, quella della tecnologia: se sia accettabile lo deciderà l’antitrust nei prossimi mesi. Intanto qualcuno sta già pagando: per effetto delle nuove norme i titolari dei diritti si troveranno ad incassare nel 2010 un importo difficilmente inferiore ai 300 milioni di euro contro i 70/80 incassati nell’ultimo anno, con un maggior guadagno di circa il 400%.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Fabrizio Tamborini su Elly Schlein a Varese: “È una vergogna che prosegua l’occupazione di Gaza, e il silenzio del governo Italiano è complicità”
Felice su Latitante 20enne arrestato a Saronno dai Carabinieri: era evaso dai domiciliari
PaoloFilterfree su Brutale pestaggio in centro a Varese. La testimonianza di un cittadino
Felice su Sabato è il giorno di Va Live Pal: musica, arte e impegno civile ai Giardini Estensi di Varese
gokusayan123 su Varese, arrestato per stalking un 20enne: pedinava una commessa da due mesi
GianPix su Un quaderno per chi ne ha bisogno: arriva a Varese lo “zaino sospeso”
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.