“Abbiamo bisogno di energie nuove”

Sei elezioni in sei anni. Non un momento di pausa e una continua "battaglia". Nel frattempo è nato il Partito democratico e Stefano Tosi a Varese resterà alla storia per esserne stato il  primo segretario provinciale. Ora ha deciso di lasciare. "È importante che arrivino altre energie e l’appuntamento congressuale è un’occasione importante. Dopo cinque anni abbiamo due parlamentari, due consiglieri regionali e un solo partito".
Da un parte c’è soddisfazione per un pezzo di percorso fatto. Dall’altra l’amarezza di chi esce sconfitto e resta minoranza sul territorio. "Il mio obiettivo, – prosegue Tosi, –  ora è allargare il centrosinistra e recuperare elettorato, perché le regionali hanno dimostrato una forte disaffezione verso la politica. Sono comunque soddisfatto perché in questi cinque anni abbiamo lavorato per unire, ed è molto più difficile che dividere. Abbiamo lavorato in maniera eroica. Ogni anno ci sono stati appuntamenti elettorali e il partito si è così forgiato sul campo".
Tosi non ci sta a sentire la tiritela della Lega come unico partito del territorio. "Il Pd è più radicato della Lega. Il problema è convincere l’elettorato".
Da maggio prendono il via i congressi nelle sezioni della provincia e subito dopo ci saranno le primarie per eleggere il nuovo segretario. "Non mi ricandido perché penso di aver concluso quello che mi era stato chiesto. Ora dobbiamo riflettere su come allargare i confini del centro sinistra. Quanto successo a Saronno dimostra che si può vincere anche in provincia di Varese. L’elettorato è capace di discernere e si vede anche da Mantova dove invece perdiamo".
Quanto alla provocazione di Prodi, Tosi risponde che "il pd è già federale. Il vero problema è come i leader locali incidono poi a livello nazionale. Teniamo anche presente di non mitizzare gli strumenti perché è ormai chiaro che il sistema delle primarie non è una garanzia per vincere".