“Duecento euro in più fanno proprio comodo”
Da alcuni mesi grazie al cambio più favorevole i ventimila lavoratori frontalieri "guadagnano" di più
«Da qualche mese prendo oltre duecento euro in più e mi fanno proprio comodo». Carlo è uno di quei ventimila lavoratori del varesotto che tutte le mattine si alzano alle 5 per andare a lavorare nel Canton Ticino. Lui ha scelto di passare la frontiera perché facendo l’educatore guadagna oltre il doppio dei suoi colleghi italiani.
Da diverse settimane per un euro servono 1,4 franchi quando si era arrivati a oltre 1,5. Su uno stipendio medio di tremila franchi il "guadagno" è di circa 140 euro. È vero, come dice un lettore sdegnato della campagna elettorale, che oggi c’è qualcuno che fatica ad arrivare a 1500 franchi, ma quella non è la norma.
Una situazione favorevole a tutto il nostro territorio perché i cittadini coinvolti da queste dinamiche sono veramente molte decine di migliaia.
In Canton Ticino si sta analizzando con grande attenzione quanto accade nel nostro paese dopo le elezioni regionali. Ieri la Radio Svizzera ha organizzato un dibattito durante la trasmissione Millevoci. Il tema era: Una macro regione padana che circonda la Svizzera meridionale. Partecipavano Oscar Mazzoleni, Aldo Bonomi e Piero Bassetti.
«Se davvero si realizzerà il federalismo invocato e preteso da Bossi dopo il successo elettorale, – era tra le domande poste, – quali nuove spinte arriveranno dalle più ricche regioni d’Italia desiderose della propria autonomia politica ed economica? Che cosa diventerà lo spazio padano che tocca così da vicino la Svizzera italiana? Nasceranno nuove forme di collaborazione transfrontaliera o si assisterà a un ripiegamento dentro i vecchi confini nazionali?».
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