I Tafazzi dietro alla lavagna
Nel Varese che va ai playoff il simbolo è un difensore più forte dei fischi. Gaudenzi e Baù, i due volti della Pro Patria
(d. f.) I playoff matematici del Varese, le semifinali della Mc-Carnaghi, il passo avanti della Pro Patria. C’è questo e tanto altro nel pagellone di oggi, dove purtroppo il voto peggiore finisce dritto dritto ai quei fischi tristi che sono piovuti da qualche decina di spettatori al Franco Ossola. Ve lo ricordate Tafazzi, il personaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo che amava prendesi a bottigliate sulle parti intime? Ecco, certe scene ce lo hanno riportato alla mente…
Pagellone numero 15 – 26 aprile 2010
Eros Pisano 8 – Troppo spesso, quando si esaltano i gol di Ebagua o i lanci di Buzzegoli, ci si dimentica di chi, alle spalle di tutti, tiene in piedi la baracca. Nel giorno della qualificazione ai playoff per andare in Serie B quindi, premiamo anche il reparto arretrato del Varese e per farlo scegliamo un giocatore nato (calcisticamente) e cresciuto in biancorosso. Difende, fluidifica, svetta e, quando arriva la necessità come ieri, va pure a fare il centrale.
Manuela Secolo 8 – Le frecce all’arco della Mc-Carnaghi non finiscono mai: quando Tai Agüero non fa gli straordinari ci pensa il martello della nazionale, in collaborazione con Cruz, a mettere giù i palloni che contano. E negli scambi decisivi della partita con Pavia, arrivata per due volte fino ai vantaggi, l’esperienza e la classe della schiacciatrice di Treviso sono determinanti. Villa fa l’en plein e si guadagna un meritato riposo in vista delle semifinali, Manu si gode un voto strameritato: 8, come il suo numero di maglia…
Gianluca Gaudenzi 7 – Per dire che sarà l’uomo-salvezza di casa Pro è ovviamente presto. Al di là del primo risultato pieno da capoallenatore però, il tecnico tigrotto è piaciuto per l’atteggiamento combattivo dimostrato in panchina. E anche quando Cristiano, colpito duro, si è avvicinato al medico per un controllo, Gaudenzi è stato il primo a incitarlo e ributtarlo in campo perché «dobbiamo stringere i denti e abbiamo bisogno di tutti». "El grinta", avanti così.
Ron Slay 7 – Avanti quelli che, alla prima partita sbagliata, si mettono a parlare di mercenari e di giocatori menefreghisti. Citofonare Ronald, per favore: ci penserà lui – ragazzone che arriva da Memphis, con una famiglia agiata visto le frequentazioni in zona Nba e Nfl di tutti i parenti – a spiegarvi perché è bello sbattersi, sudare, lottare per un pubblico e una città che stanno dall’altra parte dell’oceano. In America lo chiamerebbero "loosing effort", qualcosa tipo "perdente di successo": noi lo premiamo con un bel voto perché una tripla doppia del genere (25 punti, 11 rimbalzi, 11 falli subiti) non si vede spesso sui campi italiani.
Eder Baù 4 – Ripescato per avere un’altra possibilità, il "buco nero" del mercato di riparazione della Pro Patria ci mette due passaggi e 10′ a far rabbrividire tutto lo "Speroni". Alla fine del primo tempo Gaudenzi, disarmato al pari dei tifosi, lo manda a fare la doccia. Preso per far paura agli avversari, con quel cognome, rischia di far venire l’infarto a tutto il popolo biancoblu.
I tifosi "Tafazzi" del Varese 3 – Sentire certi commenti, udire certi fischi, leggere certe frasi fa davvero venir voglia di rispondere a male parole. Dopo 32 giornate condotte nel gruppo di testa, dopo 13 vittorie e tre pareggi su 16 gare casalinghe, c’è chi si permette di insultare i giocatori del Varese per venti minuti giocati al risparmio, nel giorno del ritorno ai playoff dopo dieci anni. Ogni altro commento pare superfluo e allora ci affidiamo a Davide Van De Sfroos: «Passen la vida a spüdà cuntra ‘l vent, perché l’impurtant l’è mai vess cuntent». E chissà che un soffio di breva sul lago di Lecco, domenica prossima, non aiuti a spazzar via certi giudizi demenziali.
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