Luigi Pedrazzini è il nuovo presidente del governo ticinese
Prende il posto di Gabriele Gendotti e rimarrà in carica per un anno: tra gli obiettivi "rafforzare il senso della sicurezza"
Luigi Pedrazzini è il nuovo presidente del governo cantonale ticinese. Il cambio alla testa dell’esecutivo è avvenuto questa mattina. Pedrazzini succede a Gabriele Gendotti e rimarrà in carica per un anno.
«Cercherò di trasmettere l’immagine di un Governo attento alle esigenze della nostra comunità e che sa operare con autentico senso di responsabilità – ha commentato in un’intervista al sito istituzionale del Canton Ticino – In quest’ottica, credo che sia importante rafforzare nei cittadini il senso della sicurezza: un concetto che non va inteso in termini riduttivi. Esso infatti non tocca solo il settore specifico della salvaguardia dell’ordine pubblico: tocca anche la garanzia di una sanità eccellente, dell’accesso al mondo del lavoro, del mantenimento di uno stato sociale efficace, della formazione adeguata per i giovani, di un’azione determinata volta alla salvaguardia dell’ambiente, di una Giustizia che funziona con determinazione ed equità. In modo non diverso, occorre che la gente possa guardare al Consiglio di Stato con fiducia, con la certezza che l’Esecutivo si fa carico di assicurare, nell’ambito delle sue competenze, un quadro di riferimento che permetta a ognuno di sentirsi bene, nel segno di una solidarietà fra le persone che non deve essere solo di facciata, ma reale. L’obiettivo comune, insomma, è e deve rimanere quello di accrescere la felicità e la tranquillità di tutti: un traguardo il cui raggiungimento implica un dialogo costante e una collaborazione fattiva con ognuna della componenti di quella che chiamiamo “società civile”».
«Cercherò di trasmettere l’immagine di un Governo attento alle esigenze della nostra comunità e che sa operare con autentico senso di responsabilità – ha commentato in un’intervista al sito istituzionale del Canton Ticino – In quest’ottica, credo che sia importante rafforzare nei cittadini il senso della sicurezza: un concetto che non va inteso in termini riduttivi. Esso infatti non tocca solo il settore specifico della salvaguardia dell’ordine pubblico: tocca anche la garanzia di una sanità eccellente, dell’accesso al mondo del lavoro, del mantenimento di uno stato sociale efficace, della formazione adeguata per i giovani, di un’azione determinata volta alla salvaguardia dell’ambiente, di una Giustizia che funziona con determinazione ed equità. In modo non diverso, occorre che la gente possa guardare al Consiglio di Stato con fiducia, con la certezza che l’Esecutivo si fa carico di assicurare, nell’ambito delle sue competenze, un quadro di riferimento che permetta a ognuno di sentirsi bene, nel segno di una solidarietà fra le persone che non deve essere solo di facciata, ma reale. L’obiettivo comune, insomma, è e deve rimanere quello di accrescere la felicità e la tranquillità di tutti: un traguardo il cui raggiungimento implica un dialogo costante e una collaborazione fattiva con ognuna della componenti di quella che chiamiamo “società civile”».
Coniugato e padre di quattro figli, Pedrazzini è nato a Locarno il 4 marzo 1953. Dopo avere conseguito la maturità al Liceo Papio di Ascona, nel 1977 si è laureato all’Università di Zurigo. Avvocato, ha lavorato dapprima come direttore del quotidiano Popolo e libertà ed ha diretto in seguito, negli anni dal 1986 al 1999, la Società elettrica sopracenerina. Dal 1999 è direttore del Dipartimento delle istituzioni. È la terza volta che assume l’incarico di presidente del Consiglio di Stato.
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