Nei “nostri” ospedali la pillola abortiva non è ancora arrivata
L'azienda ospedaliera bustocca ha ormai completato l'iter formale per potersi approvvigionare. A metà maggio i primi arrivi negli ospedali dell'azienda varesina. Anche Gallarate si prepara
Nei tre presidi dell’azienda di Busto l’iter procedurale è quasi del tutto completato: manca giusto la modulistica che adotterà ognuno dei tre ospedali. Nessuna donna, comunque, si è presentata in reparto chiedendo questa alternativa all’intervento chirurgico. Nel momento dovesse succedere, comunque, i reparti di ginecologia saranno in grado di avviare le procedure per somministrare il farmaco.
È questione di giorni anche al Sant’Antonio abate di Gallarate: « Al di là delle opinioni personali sulla legge che prevede l’interruzione di gravidanza – ha spiegato la dottoressa Rita Mancini, primario del reparto di ginecologia – non vedo perchè non si possa proporre un metodo meno incruento. Quindi a Gallarate ci sarà la possibilità di richiedere e, se le condizioni lo permetteranno, di ottenere l’aborto farmacologico. Attualmente la pillola non è nelle nostre disponibilità perchè si deve ancora riunire la commissione del farmaco, ma, siamo pronti ora ad affrontare la richiesta di un’eventuale paziente».
Diverso, invece, l’iter per l’interruzione di gravidanza chirurgica, possibile fino alla 12ª settimana e ormai svolta con un ricovero in day hospital di sei/otto ore.
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