Tra gli ospiti forzati di Malpensa, oltre 200 dormono in aeroporto
La Sala Amica messa a disposizione da Sea è diventata un crocevia di nazionalità e culture diverse. Nell'emergenza vince la solidarietà tra comopagni di sventura
Sono almeno 200 le persone "ospiti" dell’aeroporto di Malpensa a causa del blocco dei voli causato dalla nube di cenere del vulcano islandese. Sono i nuovi abitanti dello scalo varesino che stanno lì da almeno due giorni in attesa di un volo che non parte mai. Dormono in una sala approntata per loro con oltre 250 posti letto, brandine messe a disposizione in una grande stanza della zona partenze del terminal 1 per chi non è riuscito a trovare posto negli alberghi attorno a Malpensa. Provengono da ogni parte del mondo e attendono fiduciosi il primo aereo per tornare a casa: «Devo tornare in Pakistan e sono qui da sabato pomeriggio – racconta Nahid – non credevo che questa nube potesse creare tanto scompiglio. Questa mattina avevano riaperto lo spazio aereo e pensavo di poter partire. Il mio volo era previsto per le 9,25 ma è stato cancellato mentre ero all’imbarco». Nahid dovrà rimanere ancora una notte in aeroporto: «Non ho scelte – racconta – altrimenti dovrei arrivare a Milano per trovare un letto».
Così in molti scelgono di rimanere all’interno dell’aeroporto e sentirsi un po’ come Tom Hanks nel film "The Terminal" che racconta la storia di un viaggiatore rimasto bloccato in aeroporto a causa di un problema burocratico. Dove non può la burocrazia può la natura, verrebbe da dire, e così le brande nella sala sono al completo ancora per una notte. Nel frattempo nascono amicizie tra le nazionalità più disparate, divisi da ragioni storiche e accomunati dagli aerei rimasti a terra, e capita di vedere indiani e pakistani scambiarsi informazioni e favori tra chi va a procurarsi del cibo e chi resta a tenere d’occhio le valigie.
Il timore, però, è per questa sera in quanto molti si sono recati in aeroporto durante la mattinata con la speranza di partire ma in realtà sono rimasti anche loro fermi a terra aggiungendosi a quelli già presenti: «Non posso tornare in albergo – racconta una giovane ragazza spagnola venuta fin qui per il Salone del Mobile – avevo già allungato la mia permanenza di 24 ore e questa mattina ho lasciato l’albergo convinta di poter partire. Quando sono arrivata qui ho scoperto che anche per oggi l’aeroporto rimarrà chiuso e non so dove andare. Resterò qui a dormire».
Intanto, in seguito al nuovo stop, Sea annuncia di aver potenziato ulteriormente i servizi per fronteggiare le emergenze di assistenza ai passeggeri con servizi ristorazione aperti anche durante la notte, distribuzione di acqua, possibilità di accedere alla Sala Amica. La società ha aumentato i punti informazione a Malpensa e Linate e ha messo a disposizione dei passeggeri il maggior numero possibile di personale per aiutare a capire i propri diritti e le modalità di eventuali riprotezione e rimborsi da parte delle compagnie aeree. Continueranno a essere a disposizione, sia a Linate che a Malpensa, brandine e coperte per coloro che si trovano nell’impossibilità di lasciare gli scali. Per i passeggeri sono inoltre disponibili le informazioni in tempo reale attraverso il sito internet (sea-aeroportimilano.it), monitor in aerostazione ed il call center di Sea (02-23.23.23). Sea consiglia a tutti i passeggeri in partenza, prima di giungere in aeroporto, di contattare la propria compagnia aerea per avere informazioni sulle condizioni del volo.(
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