L’incredibile addio al preside mito: “Benedetto uno di noi…”
Cori da stadio, commozione e lacrime a fiume hanno caratterizzato l'ultima uscita del preside del Tosi dopo la sua decisione di dimettersi
«Benedetto uno di noi….!». Un tifo da stadio ha salutato l’addio alla scuola deciso dal preside Benedetto Di Rienzo.
E chi mai avrebbe pensato che l’uscita di scena del preside, lo storico preside dell’Itc Tosi, avrebbe avuto questa reazione emozionata, partecipata, a tratti disperata?
Tutti!
Il Preside Di Rienzo, da 32 anni alla guida dell’istituto tecnico di Busto Arsizio ha visto migliaia di ragazzi, ha contributito a formarne l’educazione ma anche il carattere.
Come preside ha anticipato scelte, ha intercettato tendenze, ha innovato schemi.
Gli studenti vivono il Tosi con un senso di appartenenza molto forte, di chi fa qualcosa che lo aiuterà nella vita. Nell’ambiente scolastico, il Tosi viene considerato una scuola d’avanguardia, con alle spalle sponsor di rango che cointribuiscono a sostenere spese extra pur di veder realizzati programmi innovativi. "Chi si iscrive al Tosi ha il posto assicurato" era la convinzione degli studenti bustocchi e non solo. Una scuola "piglia tutto", tanto che si era tentato di arginare la sua grande forza attrattiva mettendo un tetto alle iscrizioni.
Il rapporto con il tessuto imprenditoriale locale, l’apertura all’internazionalizzazione, le scommesse culturali: nulla era fatto per caso al Tosi, grazie al preside Di Rienzo sempre pronto a cogliere le opportunità, ovunque essere fossero, anche a costo di risultare rivoluzionario.
Tante conquiste, tanti cambiamenti che hanno comportato anche scelte dolorose. Chi lavorava al Tosi sapeva di entrare in una scuola dove non c’era mai tempo di vivere sugli allori, sempre alla ricerca di stimoli nuovi: un confronto con un gruppo di docenti europei, un accompagnamento al World Forum degli studenti, uno stage in Spagna, corso di formazione continua con le maestre.
Anche tra gli studenti, la richiesta di alzare continuamente il proprio livello non sempre ha convinto tutti: tensioni, confronti, anche scontri. Poi si tornava in aula, per affrontare la nuova sfida, fosse essa tecnologica o filosofica. Perchè alla fine, la sfida era sempre accettata.
"Benedetto uno di noi": perchè gli studenti sanno chi sta dalla loro parte. Chi si batte per dar loro un futuro globalizzato migliore.
La sua eredità è di quelle pesanti, che lasciano il segno. La sua sarà un’eredità che difficilmente verrà dispersa. Perchè i ragazzi sanno…..
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