La regione degli orti sul balcone

Stanchi del grigiore della vita moderna, i Lombardi si rifugiano in salvia e pomodorini. L'esperto ci spiega perché

Il cemento ruba spazio all’agricoltura? E i lombardi rispondono portando gli orti sui balconi.

Nostalgia della terra che scompare sotto l’asfalto e il cemento, voglia di risparmiare sugli acquisti, modo per rilassarsi la sera e nel weekend: tante motivazioni diverse dietro il boom degli orti e delle coltivazioni sui balconi e sui terrazzi in Lombardia. Secondo i dati della Coldiretti il 17,4 dei sei milioni e mezzo di “orti volanti” italiani sono infatti in Lombardia. Il fenomeno riguarda soprattutto le città e le aree urbane diffuse come l’altomilanese e il basso varesotto, dove il consumo del territorio ha spinto i nuovi cittadini a trasferire le coltivazioni “in quota”: oltre 472mila orti aerei sono nella città di Milano, mentre la provincia di Varese è al quarto posto, con 96mila “postazioni”, alle spalle solo di Bergamo e Brescia. Il fenomeno è molto meno diffuso nelle province della bassa lombarda. «I dati  – riconosce la Coldiretti – sono influenzati dal livello di urbanizzazione e anche dalla disponibilità di verde nelle singole realtà». In quelle più piccole il territorio non cementificato è ancora una fetta importante e quindi risulta in parte meno pressante la ricerca di un proprio angolo domestico di natura. «Nei grandi centri invece – spiega Pina Alagia, responsabile lombarda delle imprenditrici agricole della Coldiretti – l’orto sul balcone diventa non solo uno sfogo al grigio del cemento, ma anche un utile passatempo che distende i nervi e soprattutto può garantire piccoli ortaggi o erbe aromatiche a disposizione per i piatti da cucinare in famiglia o con gli amici». Senza considerare che sempre più la presenza di orti nelle zone periferiche è considerata – in ottica "cittadina" – come un problema estetico e di decoro.

Il segreto del piccolo orto sul balcone, spiegano gli esperti di Coldiretti, sta nell’ottimizzare gli spazi all’interno degli stessi vasi, alternando piante più alte come pomodorini, peperoni e melanzane, con alla base composizioni di prezzemolo, basilico ed erbette. Nel caso lo spazio lo permetta l’ideale è attrezzare un lato del balcone con le orticole e l’altro con le aromatiche (come timo, salvia e menta). E la mancanza di spazio ha spinto alla ricerca di nuove soluzioni, come quella proposta dai giovani samaratesi che hanno vinto il concorso di architettura dedicato appunto agli "orti verticali".
 

L’appassionato tipo di agricoltura verticale domestica è donna, sui 40 anni, in genere anche con figli con una propensione alle coltivazioni naturali e una certa sensibilità ambientale. 
Secondo le rilevazioni di Coldiretti fra gli operatori del settore sta emergendo però una nuova fascia di orticoltori da balcone, indirizzata verso le aromatiche estive. «Hanno fra i 22 e i 30 anni, alcuni sono studenti e giovani impiegati che tengono sul balcone ad esempio vasetti di menta perché è relativamente semplice da curare e serve a fare bella figura creando a casa i cocktail, alcolici ma anche dei semplici latte e menta, da offrire ad amici e amiche – spiega Fabiano Oldani, vivaista di Lodi – ho ragazzi che vengono a prendere da me le aromatiche proprio per questo. Fa tendenza. Sono divertiti dalla possibilità di preparare le bevande In diretta a casa, con la mentuccia appena raccolta sul balcone sotto i loro occhi e offrire così dei drink aromatizzati a km zero. Mi dicono che il successo sia assicurato».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Maggio 2010
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