Moreau e Zecchin, mani e piedi da favola

Il portiere e l'ala sono determinanti davanti ai settemila di Benevento. Buzzegoli intelligente, non brillano i terzini

Moreau 8 – Chiude la porta a tripla mandata beccandosi i coloriti improperi di tutta la tribuna beneventana. Nel secondo tempo fa il campionissimo in due occasioni e per terminare in bellezza non sbaglia un’uscita.
Pisano 5,5 – Gara tutta in salita, manco fossimo sullo Zoncolan. Si fa male subito e questo non l’aiuta, però troppo spesso si fa scavalcare dai palloni che finiscono sui piedi o sulla testa dei diretti avversari
Gentili 6,5 – Sannino gli dà fiducia e il centrale alla fine arriva ogni volta che viene chiamato in causa, anche quando sembra in ritardo. Sfortunato, è costretto a uscire presto.
(Camisa 6,5 – Manca da parecchio e appena entrato pare insicuro. Però cresce col passare nei minuti fino a tornare autoritario nel finale).
Preite 7 – Piglio e fisico da gladiatore: si piazza là in mezzo e intercetta quanti più palloni possibile. Ha l’esperienza per queste partite e si vede.
Armenise 5,5 – Un paio di interventi utili nell’ultimo periodo di gara salvano in parte la prova del terzino che per il resto ha sofferto parecchio. E in un paio di occasioni il Varese ha rischiato per via di qualche sua sbadatezza.
Zecchin 8 – Il migliore con Moreau: comincia subito con un balletto acrobatico in occasione del primo gol, prosegue con il colpo da biliardo del raddoppio ma pure in tante altre giocate sopraffine. Il Benevento può solo rincorrerlo.
(Gambadori 6 – Utile per dare qualche goccia di freschezza in un momento di gran fatica)
Buzzegoli 6,5 – Gara forse meno illuminata di altre volte, visto che gli avversari lo attendono al varco, ma giocata con la consueta, grande intelligenza. Riesce a trasformare in passaggio smarcante anche quegli interventi in cui basterebbe spazzare la palla: lì la testa fa la differenza prima ancora che i piedi.
Corti 6 – Soffoca un po’ nel mezzo durante il primo tempo ma come altri riemerge dopo l’intervallo, quando cioè prende le misure a campo e avversari.
Carrozza 6,5 – Voto che è la media tra una prima frazione piuttosto in sofferenza (ottimo su di lui il lavoro di Pedrelli) e una ripresa in cui fin dal primo tocco fa capire di aver innescato la miccia. Pronti via e crea l’azione del raddoppio. Finisce stanchissimo: ha dato tutto.
Ebagua 6,5 – Forse il gol, al posto di infiammarlo ancora di più, questa volta lo cheta. Sull’1-0 è perfetto per la tempistica con cui è intervenuto, ma da lì in poi pare ingaggiare più un duello personale con i difensori che una sfida da giocare insieme ai compagni. Non a caso, nell’altra azione in cui sfonda dà a Zecchin un assist d’oro. Esce in anticipo, giusto così.
(Osuji 6 – Non preciso ma volenteroso)
Neto Pereira 6,5 – Vero, si divora un gol al 1’ che di solito Leonidas segna a porta vuota. Però poi mette in campo tanta di quella qualità e tecnica da costringere Ferraro e Cattaneo a rivolgersi a Padre Pio, nato a pochi chilometri da qui, per evitare guai peggiori.

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Pubblicato il 23 Maggio 2010
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